Whirpool chiude a Napoli, effetto domino in Irpinia. Allarme della Cgil

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“L’annuncio da parte di Whirlpool Emea, con sede a Napoli San Giovanni, di voler procedere con una riconversione del sito e la cessione del ramo d’azienda a una società terza, potrebbe avere risvolti pesantissimi ripercussioni occupazionali in Irpinia. Di fatto in Irpinia ci sono svariate aziende dell’indotto Whirlpool Emea, che lavorano a conto terzi e in alcuni casi in via del tutto esclusiva con la casa di lavatrici statunitense”.

Il segretario Cgil Franco Fiordellisi lancia l’allarme. “Nel settore del “bianco”, ovvero produzione di lavatrici e frigoriferi, il rapporto tra dipendenti diretti e dipendenti delle aziende terziste e di 1 a 1,5. Per evitare un ulteriore tracollo occupazionale in Irpinia e in Campania è fondamentale attivare tavoli specifici intersettoriali, a livello Ministeriale ma anche Regionale. Oggi i metalmeccanici di Whirlpool Emea stanno già effettuando un presidio sotto al Mise, ma essendo le attività terziarizzate di altre categorie, pensiamo di attivare un’adeguata azione confederale, territoriale sicuramente.”

“In questa nuova ed ulteriore vertenza industriale, la politica tutta e le istituzioni devono dimostrare di lavorare con lealtà istituzionale, funzionale nel pretendere dalla multinazionale il rispetto di quanto detto, non più tardi di ottobre scorso, in sede di presentazione dei programmi futuri. Questa azione sinergica è fondamentale per i lavoratori delle nostre terre. Terre che continuano ad essere stravolte dalla crisi. Il Governo non ha una visione industriale del paese, di uno sviluppo reale che crei occupazione dignitosa, pensa che con la riduzione dei diritti o l’abrogazione del Codice Appalti di risolvere, ma così non è sono solo bugie, basta ridurre diritti e fare chiacchiere”, conclude Fiordellisi.