Elezioni, il giorno dopo. A urne chiuse, la politica riflette. Vincitori e vinti analizzano il dato elettorale. Da una parte i ‘trionfatori’ delle amministrative, ancora piacevolmente scossi, e in alcuni casi sorpresi, dall’esito della consultazione. Dall’altra gli ‘sconfitti’ del voto, delusi, meravigliati, ma per nulla intenzionati a leccarsi le ferite. Sono le due facce di una stessa medaglia che consegna ancora una volta all’Irpinia la mappatura ideologico-politica dei suoi ‘figli’. Il centrosinistra continua a strappare consensi. Il Partito Democratico convince a metà. Il centrodestra guadagna approvazioni. Nei due centri maggiori, Atripalda e Solofra, si posiziona la Margherita rispettivamente rappresentata da Aldo Laurenzano e dall’uscente Antonio Guarino. Bene anche ad Altavilla Irpina che incassa risultati eccellenti con la riconferma di Alberico Villani. E il Fiorellino sistema un nuovo importante tassello anche a Pratola Serra con Antonio Aufiero subentrato a sorpresa ai due ‘temibili’ avversari, Giacomo Carpenito, segretario provinciale dello Sdi, e Sabato Polzone sindaco uscente militante nelle fila dell’Udeur. L’Unione si impone a Prata Principato Ultra, dove Gaetano Tenneriello è riuscito nella sua impresa sbarrando il passo al secondo mandato di Petruzziello e a Flumeri con la vittoria di Rocco Antonio Giacobbe. Il risultato ‘inaspettato’ -almeno per gli addetti ai lavori- viene da Monteforte, dove Vincenzo Carullo batte per 126 voti la “corazzata” locale guidata da Sergio Nappi. Quella di Carullo è stata una vittoria eccezionale dal punto di vista delle previsioni della vigilia: il dato degli elettori va rispettato e alla fine ha premiato il neo sindaco e l’ultra votato Giuseppe Del Mastro con ben 562 preferenze. Ma a frenare l’entusiasmo della Margherita ci ha pensato Santo Stefano del Sole: la lista capeggiata dal Presidente della Comunità Montana “Serinese-Solofrana”, Michele Langastro, si è dovuta piegare di fronte alle 838 preferenze raccolte dall’ex presidente della Provincia di Avellino, Carmine Ragano, espressione dell’area socialista. Anche il Campanile sembra tenere, nonostante le due pesanti debacle subite a Solofra, con la sconfitta (seppur di misura) di Nicola Moretti, e a Pietradefusi con lo scacco di Gaetano Musto, sindaco uscente e attuale segretario provinciale del Campanile. L’Udeur si riscatta vincendo a Lauro con la riconferma di Vito Bossone e a Capriglia Irpina con il bis concesso a Giuseppe Magliacane. Ed è lo stesso Musto ad analizzare il risultato del suo partito all’indomani del voto. “Né Solofra, né Pietradefusi rappresentano una sconfitta – afferma -. L’Udeur si conferma come partito interessante e forte attrattiva nel panorama politico irpino. Il monocolore presentato a Pietradefusi ha dimostrato come il nostro partito (12 iscritti del Campanile su 13 candidati) sia competitivo, raccogliendo da solo circa 600 preferenze rispetto alle 1000 della coalizione rivale”. Stesso discorso per Solofra. “Moretti ha perso per una manciata di voti, riuscendo a catalizzare la curiosità e l’attenzione dell’opinione pubblica soprattutto sulle questioni importanti. A Guarino vanno i nostri auguri con la promessa che vigileremo sul suo operato, a nostro avviso faticoso se si considera l’eterogeneità della sua coalizione”. Sul Pd, Musto non ha dubbi: “Un insieme di interessi che la gente mal digerisce. Il Partito Democratico non è la maggioranza del paese, almeno non quella assoluta, né della coalizione. La riprova è data dai ‘casi’ Genova e Parma. Probabilmente se l’Udeur si fosse alleato con il centrodestra avrebbe vinto”. (di Marianna Morante)
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