Violenze di genere, l’Arma dei Carabinieri in prima linea per dire “No”

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L’episodio relativo all’esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa, nei confronti di un 57enne di Benevento, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate purtroppo è solo l’ultimo di una serie di analoghe vicende che interessano la Provincia beneventana, ragione per la quale sono molteplici le iniziative intraprese dai Carabinieri di Benevento per infrenare il triste fenomeno e tutelare le vittime di violenza domestica.

L’Arma in ambito nazionale è da tempo attivamente impegnata attraverso l’istituzione della “sezione atti persecutori” che opera nell’ambito del reparto Analisi Criminologiche del RACIS, di una “rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere” formata da militari appositamente addestrati e di stanza presso i Comandi Provinciali e di un “prontuario operativo”, distribuito a tutti i reparti quale documento di analisi sullo specifico fenomeno, riepilogativo delle migliori pratiche adottate nella gestione dei casi.

In ambito provinciale, si ricorda che il 19 febbraio scorso, è stato sottoscritto un protocollo di intesa tra il Comandante Provinciale dei CC di Benevento con la Croce Rossa con lo scopo di rafforzare l’azione istituzionale di contrasto alla violenza di genere, nel quale è stato stabilito l’approntamento presso la Croce Rossa Italiana di locali idonei ad un punto di ascolto protetto e di prima accoglienza alle vittime, che potranno avere un primo sostegno chiamando il numero telefonico dedicato 392-2132863 – attivo dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 18.00.

Ed ancora, recentemente, il 25 novembre, in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, l’Arma dei Carabinieri è stata organizzata una campagna di sensibilizzazione articolata su tante iniziative diverse, con un unico filo conduttore: “dire No!” e “Mettere un punto” a qualsiasi forma di comportamento violento – sia fisico che psicologico – contro le donne, con l’obiettivo fondamentale di convincere tutte le donne che subiscono maltrattamenti o vessazioni di qualsiasi tipo a denunciare con fiducia ai Carabinieri.

Ancora una volta, si ribadisce che non è giusto subire violenze o privazioni della propria dignità neanche all’interno delle mura domestiche, quando l’autore è una persona cara. È per questo che l’Arma punta a far diminuire il numero dei cosiddetti “reati sommersi”, spronando le vittime a muovere il primo passo verso la libertà: sporgere denuncia.