ALTAVILLA IRPINA- Ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato il cinquantanovenne di Altavilla Irpina accusato di aver costretto una diciassettenne residente in un comune dell’hinterland avellinese a subire rapporti sessuali, l’ultimo piu’ grave lo scorso 2 ottobre. La Procura di Avellino aveva chiesto al Gip del Tribunale di Avellino Francesca Spella di procedere con il giudizio immediato nei confronti del 59enne. Una richiesta, quella avanzata dal pm Cecilia Annecchini, accolta dal Gip che aveva fissato per il prossimo 10 maggio la prima udienza davanti al Tribunale Collegiale di Avellino. L’imputato, difeso dagli avvocati Michele De Vita e Alberico Villani, ha scelto invece di essere giudicato con il rito abbreviato. L’udienza in cui sara’ discussa la sua posizione e’ statq fissata per il 17 aprile prossimo davanti al Gup del Tribunale di Avellino Fabrizio Ciccone
LE INDAGINI
La svolta è arrivata alla luce delle risultanze del Ris di Roma, depositate lo scorso 23 gennaio e soprattutto anche per quanto ricostruito dalle indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino, la Sezione specializzata nei crimini di genere e contro minori. La famiglia della diciassettenne, rappresentata dall’avvocato Veronica Preziosi, aveva subito presentato denuncia presso la stazione dei Carabinieri di Atripalda nei confronti dell’uomo. Qualche mese fa era arrivata anche la misura cautelare, poi trasformata in arresti domiciliari.
LA RICOSTRUZIONE
La diciassettenne sarebbe stata violentata dal padrino di battesimo e molto legato alla famiglia approfittando della familiarità e della convivenza, in almeno due occasioni. La prima nell’agosto del 2022 mentre si trovava sul divano a casa. Sarebbe stata solo la sua ferma opposizione a far desistere l’uomo. Che però a distanza di qualche mese, il 2 ottobre del 2022, approfittando della convivenza con la famiglia della vittima, nel corso della notte avrebbe abusato della stessa, che si era svegliata la mattina con un forte dolore di pancia oltre che con gli indumenti intimi strappati. Proprio dalle tracce sugli indumenti e dal confronto con il DNA dell’imputato erano partite le indagini dei Carabinieri e della Procura.