“L’Irpinia è riuscita a risollevarsi anche rispetto ai fenomeni legati alla criminalità organizzata, che si sono manifestati subito dopo il terremoto. Un tentativo bloccato grazie all’opera egregia della magistratura e delle forze dell’ordine del territorio. Nessuno di noi deve mai dimenticare l’attentato al Procuratore Capo della Repubblica di Avellino, Antonio Gagliardi; un grande magistrato che riuscì a contrastare le attività malavitose legate alla Nuova Camorra Organizzata (Nco, ndr) e a Raffaele Cutolo.”
Nel servizio speciale in occasione del 44° anniversario del devastante terremoto del 23 novembre 1980, il Questore di Avellino, Pasquale Picone, originario dell’Irpinia, ha voluto ricordare anche l’ex Procuratore della Repubblica di Avellino, insignito della medaglia d’oro dal Presidente della Repubblica per l’attentato subito a Monteforte. “Ma la Camorra – ricorda il Questore – non è arrivata in Irpinia insieme al terremoto. La Camorra era già presente: con il sisma si è però ingegnata per fare affari.”
Originario di Ospedaletto d’Alpinolo, il Dirigente Superiore di Polizia di Stato ripercorre anche quei momenti tragici di 44 anni fa. “Ricordo benissimo il terremoto del 1980 – sottolinea – Avevo 12 anni ed ero un giovane tifoso dell’Avellino di ritorno dalla partita con l’Ascoli. Negli istanti della scossa ero in un bar a giocare a biliardo. Quel giorno mia nonna si salvò per miracolo, ma il mio pensiero va a tutte le famiglie segnate dai lutti. Ci furono 2.914 morti e 8.848 feriti. Fu una tragedia immane.”
Una tragedia che sarà commemorata con una manifestazione in programma a Sant’Angelo dei Lombardi, comune simbolo dell’area del Cratere del sisma, alla quale parteciperà – tra gli altri – il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, anche lui irpino. “Durante l’emergenza post sisma – ricorda Picone – fu massimo lo sforzo di tutte le forze dell’ordine, tra cui la Polizia di Stato, che si occupò del soccorso, della gestione dell’ordine pubblico e delle operazioni contro gli atti di sciacallaggio. L’impegno costante delle forze dell’ordine fu fondamentale per intercettare i bisogni della popolazione colpita dal terremoto, mettendosi a disposizione anche negli anni successivi al 1980. Affronterò – conclude – questa ricorrenza da irpino, popolo a cui mi sento orgogliosamente di appartenere, prima ancora che da Questore”.