L’Irpinia torna a tremare e la popolazione resta in allerta dopo le undici scosse registrate negli ultimi due giorni tra i comuni di Grottolella e Montefredane. A fare chiarezza sul fenomeno è la direttrice della Sezione Irpinia dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Annamaria Vicari: “Al momento non possiamo sapere se il fenomeno si esaurirà o se si presenteranno ulteriori eventi, ma in generale è bene sottolineare che queste situazioni ci ricordano che tutta l’Italia è un territorio sismico e che quindi la nostra attenzione deve essere sempre alta e per i cittadini devono rappresentare dei momenti per conoscere i piani di protezione civile comunale e tutti i giusti comportamenti da tenere in questi casi”.
Una riflessione che invita alla prudenza e alla consapevolezza, in un’area – quella irpina – che storicamente porta ancora viva la memoria del terremoto del 1980. La sismologa entra poi nel dettaglio tecnico della sequenza che ha interessato la zona a nord della città di Avellino: “La sismicità che stiamo registrando con il primo evento localizzato presso il Comune di Grottolella ha dato il via a una sequenza sismica di undici terremoti di cui il più forte al momento registrato di magnitudo 4 sabato sera alle 21:49 presso il Comune di Montefredane. Gli epicentri sono localizzati nell’area nord della città di Avellino e mostrano una profondità variabile tra i 14 e i 16 chilometri. Sono in corso degli approfondimenti per stabilire la tipologia della struttura sismo-genetica che è interessata. Gli eventi hanno avuto degli ampi risentimenti non solo nelle province di Avellino e Benevento, ma anche nel salernitano e in tutta la zona vesuviana. Va ricordato che le aree di queste province ricadono in una zona ad alta pericolosità sismica e sono state interessate storicamente da eventi importanti anche con magnitudo superiore al 5.”
