Alfredo Picariello – Secondo alcune stime, ci sarebbero in ballo lavori per sei-otto miliardi di euro. Un investimento di non poco conto utile a rimettere in moto un settore primario ormai esausto che, contemporaneamente, potrà dare l’opportunità di riqualificare la casa a milioni di italiani.
Il decreto legge Rilancio (Dl 34/2020) ha introdotto una nuova percentuale di detrazioni Irpef e Ires del 110% nell’ambito degli interventi per il risparmio enrgetico “qualificato” (cosiddetto ecobonus, già agevolato al 50-65-70-75-80-85%). In pratica, per tutte le spese sostenute nel periodo compreso tra il 1° luglio 2020 ed il 31 dicembre 2021 -18 mesi – sarà possibile effettuare dei lavori di ristrutturazione nel proprio immobile e farlo sostanzialmente gratis.
Per incentivare l’utilizzo del bonus casa, nel periodo compreso tra il 1 luglio 2020 ed il 31 dicembre 2021, l’aliquota per le detrazioni viene portata al 110% per i seguenti lavori: efficienza energetica degli edifici, in altre parole l’ecobonus; riduzione del rischio sismico, ossia il sismabonus; interventi mirati all’installazione di impianti fotovoltaici, ma comunque collegati all’ecobonus o al sismabonus; colonnine per la ricarica di veicoli elettrici.
Andiamo nel dettaglio e vediamo quali sono gli interventi che possiamo sostenere gratis: isolamento termico. Sarà possibile realizzare un cappotto termico sull’involucro dell’edificio, che abbia un’incidenza del 25% sulla superficie disperdente. La spesa massima detraibile è pasi a 60.000 euro per ogni unità immobiliare che compone l’edificio; sostituzione degli impianti di climatizzazione esistenti per gli edifici unilaterali. Con questa operazione ci si riferisce sia al riscaldamento che al raffrescamento, ma anche alla fornitura di acqua calda sanitaria; sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto.
Il bonus casa è stato esteso anche agli impianti fotovolataici connessi alla rete elettrica e che abbiano dei sistemi di accumulo dell’elettricità. L’installazione, però, deve essere effettuata contestualmente agli altri interventi di efficientamento energetico.
Anche in questo caso il bonus casa vale per le spese sostenute nel periodo compreso tra il 1° luglio 2020 ed il 31 dicembre 2021, e coprono il 110% della spesa. Il costo non deve essere superiore ai 48.000 euro, 2.400 euro per ogni Kw di potenza nominale dell’impianto solare fotovoltaico. Nel caso di interventi di nuova costruzione, consistente ristrutturazione edilizia o demolizione e ricostruzione, la suddetta quota viene ridotta a 1.600 euro per ogni kW di potenza nominale.
L’ecobonus potrebbe essere molto importante anche per il rilancio economico della provincia di Avellino. Molto attivo, su questo fronte, è l’Ordine degli Architetti che, per domani pomeriggio alle 15, ha organizzato un convegno in modalità webinar, dal tema “ Decreto rilancio, il nuovo superbonus in edilizia del 110%, procedure e metodi per l’applicazione”. “L’evento è un’opportunità di discussione informativa nell’ambito professionale in attesa dei decreti attuativi e delle linee guida dell’Enea che dovrebbero uscire nella prima decade di giugno, da cui dipenderà gran parte della ripresa del settore edile”, afferma il presidente Erminio Petecca che questa mattina abbiamo incontrato per un colloquio presso l’azienda “Miele Più” di Atripalda.
Per Petecca ma anche per l’imprenditore Marco Miele, sarebbe auspicabile prolungare il superbonus del 100% al 2022. E’ un’ipotesi alla quale, come annunciato ieri ad un convegno nazionale dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, l’esecutivo sta lavorando e che potrebbe concretizzarsi se dovesse andare in porto il recovery fund. L’incentivo al 110% per la riqualificazione energetica delle abitazioni e per ristrutturazioni antisismiche, è uno dei perni centrali per la ripresa dell’economia.