VIDEO/ Ricostruire dopo il terremoto: l’esperienza di un’imprenditrice ferrarese raccontata ad Avellino

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Pasquale Manganiello – Come prevenire ed affrontare i rischi derivanti da calamità naturali sono i temi oggetto di discussione e dibattito nell’incontro dal titolo “Continuare la produzione dopo il terremoto”.

Il Seminario è stato organizzato dal Comitato Provinciale Piccola Industria di Avellino unitamente al Comitato Regionale con l’obiettivo di sensibilizzare gli imprenditori a valutare il “rischio sismico” affrontando l’argomento da diversi punti di vista.

Sono intervenuti Andrea Giorgio, Presidente Comitato P.I. Confindustria Avellino, Massimo Iapicca- Presidente della Sezione Calcestruzzi e Materiali da Costruzione, Giuseppe Scognamillo, Presidente di Ance Avellino, Antonio Cianciulli – Presidente della Sezione Informatica, Gianluca Loffredo – DG ArchLiving, e la testimonianza dell’imprenditrice dell’Emilia Romagna Simonetta Monica Talmelli – CEO Famar- che ha portato la sua esperienza diretta di come sia riuscita, malgrado le difficoltà, a far sopravvivere la propria azienda dopo gli eventi sismici che hanno colpito la Regione nel 2012.

“E’ stato un momento difficile, non eravamo preparati. La nostra zona era stata ritenuta non a rischio sismico. La velocità di risposta è stata grande soprattutto da parte degli imprenditori. la Regione ha messo a disposizione i fondi: a 5 anni dal terremoto le aziende sono state ricostruite; per quanto riguarda gli edifici pubblici c’è una larga parte di ricostruzione da adempiere.”

“Non è possibile lavorare on to one con la Regione – continua Talmelli – abbiamo fatto un lavoro importante con Confindustria e con i funzionari che hanno smussato leggi e fondi di finanziamento. E’ stata un’occasione di business, le nostre imprese edili si sono mosse con velocità lavorando sull’ innovazione dei materiali e sulle tecniche di intervento.”

Giuseppe Scognamillo (Ance) ha parlato del dissequestro della Cocchia:

“Uno snodo importante è certamente il dissequestro della Cocchia. Gli edifici pubblici, tutto sommato, sono in condizioni migliori rispetto ad altre situazioni. Ci sono state operazioni per la messa in sicurezza, occorre che da parte degli Enti pubblici si intervenga per un adeguamento o una sostituzione edilizia.”