Alfredo Picariello – C’è gente, ormai, che in questo periodo non riesce nemmeno a mettere un piatto di pasta a tavola. Quando Michele Lombardi, dipendente della Misericordia di Avellino da ormai 9 anni, ce lo racconta, i suoi occhi sembrano quasi brillare. E’ l’emozione, ed anche un po’ la tensione, di chi ormai in questi giorni ne sta vedendo davvero tante, troppe. I telefoni della Confraternita presieduta da Guido D’Avanzo squillano in continuazione.
Sono tantissime le richieste di aiuto, in media oltre 30 al giorno. Gli “angeli” con la divisa gialla, oltre a portare avanti il loro normale lavoro di sostegno ai malati non di Covid-19, sono un supporto indispensabile soprattutto per le persone anziane e tutte le persone sole che non possono andare a fare la spesa o a comprare i farmaci.

Michele, Pino Roca e tanti altri – la Misericordia di Avellino è attiva 24 ore su 24 – girano in lungo e in largo la città, per rispondere ad ogni tipo di esigenza. La solitudine degli anziani sta provocando un’emergenza nell’emergenza. Sono in tanti, ormai, che non ce la fanno con la pensione. “Ci chiamano anche solo per un piatto di pasta, la situazione sta diventando molto difficile”, spiega Michele.
Pino, invece, ci racconta di persone che telefonano che per sentirsi meno sole, per parlare con qualcuno. “Signore anziane che sono lontane dai propri figli e che non sanno come fare. Hanno bisogno di sfogarsi”.
