Sono tante le manifestazioni che in questi anni hanno omaggiato Massimo Troisi in Irpinia.
L’ironia malinconica, la capacità che aveva di far sorridere le persone attraverso uno sguardo, una parola mozzata, un linguaggio unico ed irripetibile che ha trasformato e rovesciato la percezione cinematografica della napoletanità. Massimo Troisi era la poesia commovente della semplicità, l’antieroe sempre in posizione di svantaggio verso la “sua” donna”, l’esplorazione nitida del sentimento e dell’amore tra gag e situazioni inverosimili.
Le dimostrazioni di affetto e di ammirazione per questo grande attore campano andato via troppo in fretta hanno caratterizzato e caratterizzano ancora molti degli eventi culturali di Avellino e provincia: i più recenti, in ordine cronologico, “Il Borgo in Favola” realizzato a Castelvetere lo scorso agosto, il concorso di Poesia in vernacolo “Radici poetiche a Massimo Troisi” con premiazione presso l’Abbazia del Loreto a Mercogliano, l’omaggio a Massimo Troisi presso il Centro Sociale di Montoro lo scorso settembre.
Ora Massimo Troisi torna al cinema con il suo film d’esordio, “Ricomincio da tre”: la versione restaurata della commedia dell’81 è nelle sale oggi e domani.
Dopo i successi teatrali e televisivi con “La Smorfia” l’attore napoletano decise di intraprendere la carriera di regista: grazie alla storia del timido e impacciato Gaetano, Troisi divenne uno dei personaggi più amati del cinema italiano. Il film incassò quasi 14 miliardi di lire superando quell’anno i grandi campioni di incasso italiani, come “Il bisbetico domato” e “Fantozzi contro tutti”, e stranieri, in particolare “L’impero colpisce ancora”, secondo capitolo della trilogia originale di Guerre stellari.
“Ricomincio da tre”, vincitore di due David di Donatello e di ben quattro Nastri d’argento, prodotto dalla IIF di Fulvio Lucisano e dalla Factory Film, è distribuito in una versione restaurata a cura della Cineteca Nazionale del Centro sperimentale di Cinematografia, che permetterà agli spettatori di rivedere, con una qualità tecnica mai raggiunta prima, il titolo più premiato del 1981 e riabbracciare uno dei comici italiani più amati di sempre.
“Troisi all’inizio non voleva girare il film e ci ho messo un po’ a convincerlo, ma ero sicuro che fosse la scelta giusta, perché si trattava di una storia molto personale” – così il produttore Fulvio Lucisano che racconta alcuni aneddoti che accompagnarono la realizzazione e l’uscita nelle sale del film.
“Sia a Torino che a Milano, c’era la paura che il pubblico del nord non lo capisse e che il film non incassasse nulla. Per questo, ho garantito ad alcune sale il loro incasso normale per un periodo di cinque settimane, in modo che, in qualsiasi caso, avrei coperto io i mancati guadagni. Ma non è stato necessario, visto che anche in quelle città Ricomincio da tre ha ottenuto dei risultati trionfali”.
Da lì, il film è stato presentato con successo in tutto il mondo, compresa “una bellissima proiezione a New York all’aperto. In occasione di quel viaggio con Troisi, gli ho presentato Martin Scorsese, molto interessato a conoscerlo”.
Lello Arena, amico fraterno di Troisi e coprotagonista del film, ricorda:
“Devo dire ha sempre avuto un’idea moto precisa di quello che serviva per raccontare la storia, e in questo senso era il regista ideale per un attore. Subentrava invece il problema di comunicazione, perché Massimo, come l’avete tutti conosciuto ed amato, era uno così, che parlava smozzicando le cose. Lui chiamava gli attori, quando parlava con me diceva: ‘Rafaè, guarda, noi mo’ la facciamo un’altra volta, la dovresti fare un pò più… No, ora non ti preoccupare che ora pare che non è venuta bene, no, è venuta bene, però la dobbiamo fare un po’ più, altrimenti va a finire che… Però, tu pensa che già l’hai fatto bene, non è che la facciamo per…’ E la cosa bella è che io capivo”.
‘Ricomincio da tre” ha anche rappresentato la prima collaborazione tra Massimo Troisi e Pino Daniele, che dopo aver composto le musiche di questo film, si è occupato anche de ‘Le vie del signore sono finite’ e ‘Pensavo fosse amore invece era un calesse’ con la splendida “Quando”, al cui primo ascolto Troisi reagì in questo modo…
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