“Impugnerò la revoca, e con il risarcimento costruirò un palazzetto per la città di Avellino. Lo chiamerò ‘Fase uno’. Credo che 250mila euro potranno bastare”. L’ex assessore Leandro Vittorio Savio, dopo essere stato “cacciato” – espressione da lui stesso utilizzata – dalla sindaca Laura Nargi se ne va sbattendo decisamente la porta.
“Che esperienza di m…” afferma senza usare mezzi termini all’inizio della lunga conferenza stampa che ha tenuto al Circolo della Stampa. Presenti, oltre ai giornalisti che seguono le vicende cittadine, anche i consiglieri comunali Geppino Giacobbe (ex assessore allo Sport), Ettore Iacovacci e Antonio Bellizzi, oltre a Dino Preziosi.
Deluso, amareggiato e soprattutto arrabbiato per come è stato trattato, l’ex titolare ai Fondi Europei e allo Sport è un fiume in piena: “Ridicolo chiamare assessori tecnici per poi farli lavorare appena tre mesi. Ho lasciato due incarichi importanti per venire qui ad Avellino. Capisco, ed è legittimo, che la parte politica della maggioranza rivendichi posti in Giunta, ma allora perché ci hanno chiamato a fare gli assessori tecnici? Siamo stati trattati come carne da macello”.
Nella sua uscita di scena, Savio parla anche di deleghe che nel corso del suo brevissimo mandato gli sono state tolte, come quella per la redazione del Piano Strategico e quella ai Fondi Pnrr. Sotto il profilo strettamente politico, l’ex esponente della Giunta Nargi afferma di essere un assessore tecnico anche se molto vicino a Fratelli d’Italia. “E’ stato anche detto che sono vicino a Petitto, ma non lo conosco: l’ho incontrato appena due volte” chiarisce Savio.