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VIDEO/ Il “mea culpa” di Paolo Foti: “Spesso l’uomo ha preso il posto del sindaco”

Fabrizio Nigro – Il sindaco Paolo Foti chiarisce finalmente la sua posizione con la città e con il Consiglio Comunale, dopo l’annuncio di dimissioni che la scorsa settimana aveva gettato nel caos i lavori dell’assise ed i membri della maggioranza.

Un vero e proprio “atto di dolore” quello espresso dal sindaco Foti, di cui riportiamo parte dell’intervento espresso nella seconda convocazione di Consiglio.

“Lo stretto confine tra l’aspetto umano e quello istituzionale, in alcune occasioni, è stato da me valicato senza che l’esternazione del mio pensiero passasse attraverso il filtro dell’autocontrollo e della necessaria analisi delle conseguenze politico – istituzionali che le mie parole avrebbero avuto.

Il flusso delle emozioni, il disagio nell’assistere a consigli comunali in cui interventi di consiglieri seduti nei banchi della maggioranza sono stati molto spesso violenti, tutti incentrati su offese personali assolutamente infondate, mi ha indotto a valicare quello stretto confine con la prevalenza di un’impulsività umana, che in politica rappresenta sicuramente una debolezza.

Spesso l’uomo ha preso il posto del sindaco, e di questo sicuramente faccio ammenda; ma credo che anche questo modo di interpretare un ruolo istituzionale, in un contesto politico in cui difficilmente si dice quello che realmente si pensa, può essere ritenuto una garanzia di lealtà, onestà intellettuale e trasparenza”.

Devo scusarmi con gli Assessori, che supportano il lavoro di questa amministrazione con dedizione ed abnegazione, e con il Consiglio Comunale per aver creato disorientamento ed incertezza.

Devo certamente scusarmi con gli avellinesi che, in questa fase così critica per la città, hanno bisogno di avere certezze amministrative e politiche.
Chiedere scusa può essere un gesto rivoluzionario, se sincero e sentito, in quanto rompe gli schemi e comporta anche per chi lo fa una sorta di autoanalisi.

Il presupposto imprescindibile di questa analisi è valutare, da parte mia, quale onore sia per me essere il sindaco di Avellino. Ma vi posso garantire che vivere il contesto nel quale mi trovo ad operare non è affatto facile per chi, come me, aveva conservato il ricordo di anni in cui il rispetto reciproco prescindeva i ruoli e gli schieramenti, il diritto alla critica ed anche la più strenua e forte opposizione politica, che non cedeva mai il passo alla violenza verbale, all’annientamento infondato di una persona, e all’offesa gratuita accompagnata non di rado dallo sghignazzamento e dall’allusione.

Se a questo si aggiungono le quotidiane difficoltà, alcune gravissime, che bisogna affrontare in un clima sempre emergenziale, la pressione giunge a livelli veramente intollerabili.

In conclusione, sono convinto che nel mio ruolo dovrò essere più accorto per il futuro, e mai più consentirò all’uomo di avere il sopravvento sulla compostezza istituzionale che deve caratterizzare la guida di questa città, anche nell’interesse di chi la governerà dopo di noi”.

 

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