Lorenzo Guerini, portavoce e vicesegretario del Partito Democratico, ha fatto tappa ad Avellino per la chiusura ufficiale della campagna elettorale del Pd in vista del voto di domenica 31 maggio.
Alla presenza del coordinatore dei democratici in Campania, Assunta Tartaglione, il deputato lombardo ha incontrato i candidati irpini nella lista Pd. Al centro dell’attenzione di Guerini le dichiarazioni del governatore uscente Stefano Caldoro che ha parlato di caos istituzionale in caso di vittoria di Vincenzo De Luca, condannato in primo grado e sulla cui testa pende la spada di Damocle della Legge Severino. “Non c’è nessun caos istituzione come dice Caldoro – ha detto Guerini – C’è la legge decisa dal Parlamento in una fase particolare del nostro Paese, e in cui c’è qualche elemento su cui varrebbe la pena soffermarsi. De Luca è candidabile, eleggibile e insediabile”.
Guerini ha ripreso: “I campani sceglieranno giudicando i risultati negativi che Caldoro ha prodotto governando questa regione. Il nostro candidato in Campania non si è candidato contro la legge, altrimenti De Luca sarebbe stato giudicato incandidabile. Tra l’altro sulla Severino numerosi sono stati i dibattiti in questi mesi, ci sono stati pronunciamenti, credo quindi che chi sarà chiamato a intervenire su eventuali ricorsi, dovrà lavorare, poi più avanti la politica dovrà rifletter sul tema”.
Sul caso impresentabili e liste discusse in Commissione antimafia: “So che il Pd è stato molto attento nella composizione delle liste in Campania e nelle altre regioni – ha chiarito Guerini – guadiamo con rispetto al lavoro della commissione antimafia e sono certo che alle liste del Pd verra conferma la qualità”.
Alla domanda se i democratici sperano che tra gli impresentabili potrebbero essere i candidati a sostegno di De Luca, poco graditi al Pd: “Su queste liste rispondono altri partiti”.
Ad attendere Guerini e il popolo del Pd al De La Ville ad Avellino, diverse decine di manifestanti che al numero due del Pd hanno lanciato slogan contro la Riforma della Scuola voluta dal premier Matteo Renzi.