VIDEO/ Regionali, Gengaro è già carico: “Da sportivo gioco sempre per vincere”

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“Da sportivo gioco sempre per vincere. Con grande correttezza faccio un in bocca al lupo a tutti, ma ci si batte per vincere.” È già carico Antonio Gengaro alla vigilia della partenza della campagna elettorale per le Regionali del 23 e 24 novembre. L’ex candidato sindaco di Avellino sarà nel listino irpino del Partito Democratico insieme al consigliere regionale uscente Maurizio Petracca, alla consigliera comunale di Atripalda Anna Nazzaro e a Laura Cervinaro, vicepresidente della Provincia e vicesindaca di Ariano Irpino. Fuori, invece, Antonia Caruso.

A ricostruire quanto accaduto nella definizione del quartetto dem è lo stesso Gengaro:
«Come sapete la mia candidatura non era preventivata, ma è cominciato un pressing nei miei confronti e alla fine ha prevalso il senso di responsabilità e l’appartenenza a un partito, a una storia. In particolare ad Avellino, dove il peggior trasformismo ha trovato collocazione nel centrodestra. I miei avversari alle amministrative, che si dichiaravano civici — come Nargi e Festa — oggi sono nel centrodestra: chi con Forza Italia, chi con la lista civica di Cirielli. Sono in campo anche per testimoniare che la politica può essere fatta con un minimo di coerenza».

A chi gli chiede se sarà una sfida-bis contro Laura Nargi, Gengaro risponde: «No, la sfida è molto più alta. La vera sfida è tra Fico e Cirielli. Siamo tutti impegnati a sostenere il nostro candidato presidente, una persona in cui crediamo e che rappresenta un nuovo modello per la Regione Campania. Stiamo costruendo una squadra e un programma che nasca dal basso, partendo dalle emergenze dell’Irpinia. Serve una politica con idee concrete».

Gengaro sottolinea inoltre di aver chiesto nel listino la presenza di due donne indipendenti:
«Devono avere il diritto di concorrere alla pari, non fare da ammennicolo agli uomini», ha scandito. E rilancia anche sulla necessità di ricostruire il centrosinistra ad Avellino: «Io sono in campo anche per la mia città, non me ne sono andato da Avellino. Non dimentico che, alla vigilia delle elezioni regionali, qualcuno aveva pensato di mettersi d’accordo con l’allora sindaca Nargi. Resto ad Avellino perché dobbiamo costruire il futuro della città sul modello Manfredi. Va rilanciata la coalizione, va rilanciata l’alleanza. Bisogna tornare a discutere insieme, senza prevaricazioni. C’era stato un lavoro comune che è stato spazzato via subito dopo le elezioni, quando ha prevalso una concezione muscolare della politica nella città di Avellino».