VIDEO/ Di Maio in città al fianco di Ciampi: “Domenica può iniziare la Terza Repubblica anche ad Avellino”

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Antonella Marano – “Questa città ha una sola opportunità di cambiamento ed è tutta legata alla figura di Vincenzo Ciampi. Siamo a pochi giorni da un’occasione storica: domenica può iniziare la Terza Repubblica in un comune che non ha mai lasciato la Prima Repubblica ed è rimasta, per oltre settant’anni, legata a quelle dinamiche e forze politiche che, altro non hanno fatto che paralizzare il nostro tessuto produttivo. Sono contento che, a queste elezioni politiche, ci abbiano messo la faccia imprenditori e docenti universitari che divenuti parlamentari oggi hanno concretizzato una lezione contro la politica paracadute, le coalizioni ed ogni forma di scorciatoia possibile”.

Il Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, è tornato di nuovo in città per sostenere il rush finale del Movimento 5 Stelle in corsa verso il ballottaggio. Ad ospitarlo il calore degli attivisti, dei parlamentari (Carlo SibiliaMichele Gubitosa, Ugo Grassi e Maria Pallini) e, soprattutto della gente comune. In prima linea c’erano anche i lavoratori che vivono il dramma del licenziamento e delle fragili aspettative.

Proprio i lavoratori dell’ex Irisbus e dell’Ipercoop hanno avuto modo di confrontarsi con Di Maio al termine della manifestazione, svoltasi nel Teatro Partenio di Avellino. Le vertenze restano il simbolo del dramma che vive l’intera provincia irpina. Un territorio sofferente caratterizzato dalla precarietà e dalla chiusura di aziende un tempo fiore all’occhiello per l’economia avellinese.

Ed è proprio a loro che Di Maio si rivolge nel suo intenso intervento dal palco del Partenio.

“La precarietà, lo sfruttamento dei lavoratori  sono il male da estirpare – spiega il ministro -. Quanti ragazzi oggi chiedono di avere un lavoro anche senza stipendio. Questo è il momento in cui il lavoro non è più un obiettivo sociale ma è divenuto un miraggio. Stiamo andando verso il cambiamento ma quello reale sarà quando i giovani resteranno qui e nessuno andrà più via dall’Italia. Questa sarà la nostra più grande vittoria e il vero segnale di cambiamento.

Questo è il momento in cui i ragazzi perdono ogni speranza e finiscono per essere dei neologismi come Neet, nei quali è racchiusa tutta la rassegnazione dei giovani di fronte ai centri per l’impiego diventati un’umiliazione per chi è in cerca di un lavoro. Più approfondisco il sistema e più capisco che i centri per l’impiego non hanno nulla a che vedere con il lavoro.

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Va rivisto quindi il concetto di lavoratore stesso. Chi è lavoratore ha il diritto di tutele assicurative e previdenziali ed un compenso minimo. Al di là delle aziende che vogliono approfittarsi di chi ha voglia di lavorare ed è sfruttato, molte volte senza compenso e senza tutele da parte dei sindacati. Non voglio generalizzare, ma ci sono anche molti lavoratori che sono stati delusi dai sindacati”.

Ma sono molteplici gli ostacoli al mondo del lavoro come la delocalizzazione che non fa l’interesse delle aziende italiane: “Se un’azienda sta in Italia – ha precisato Di Maio – e prende i soldi dallo Stato, deve restare qui e non andare all’estero. Dobbiamo tutelare il nostro made in Italy, ma anche per gli stessi imprenditori e per le aziende che spesso vengono frenate dalla forte tassazione, dalla burocrazia e dal caporalato che si insidia proprio tra le agenzie di somministrazione che letteralmente bloccano i lavoratori”.

Il vicepremier è tornato a parlare di lotta al gioco d’azzardo e come aveva già annunciato ha affermato che il primo decreto legge del Governo sarà per contrastarlo. “Più si è disperati più si cade nel vortice del gioco d’azzardo – ha detto Di Maio -. Questo è un sistema che va cambiato, il primo DL di questo esecutivo è rivolto all’abolizione delle pubblicità sul gioco d’azzardo”.

“Il gioco di azzardo sta portando a picco quelli che i soldi non ce l’hanno“, ha aggiunto Di Maio e ci sono “spot e sponsor del giochi di azzardo che ti portano su un portale di poker online su cui puoi giocarti tutti i risparmi“. Poi lancia un appello: “Chiedo a grandi testimonial di non prestarsi più a questa roba che sta distruggendo le famiglie italiane”.

Di Maio ritorna poi su due promesse: abolire i vitalizi agli ex parlamentari e incentivare le pensioni minime: “La mia idea è di creare un fondo alimentato con tagli alle pensioni d’oro e vitalizi e lo destineremo alle pensioni minime. E’ una questione di giustizia sociale. Gli sprechi non sono soltanto nella politica, ci sono migliaia di esempi di manager che ricevono stipendi al di sopra dei loro ruoli e delle loro competenze”.

Il fondo per innalzare le pensioni potrebbe essere alimentato col taglio di pensioni d’oro e vitalizi col ricalcolo contributivo. Di Maio ha spiegato di avere intenzione di presentare il progetto col provvedimento che istituisce il fondo “al più presto”, al primo consiglio dei ministri utile.

Il Vicepremier poi ritorna sulle Amministrative, puntando sicuro al cambiamento: “Avrete tutto il mio sostegno come comunità, sono nella città che mi ha dato i natali e continuerò a tornare ad Avellino. Non era scontato arrivare fino a qui, è un risultato ottenuto grazie al lavoro che avete fatto fino a qui. Ora dovete continuare a darci una mano, dovete dire alla gente che domenica si vota. E poi saranno i cittadini a decidere liberamente per chi votare, ma non credo che sarà una scelta difficile, soprattutto dopo tanti anni di status quo”.