Marco Grasso – “Il Moscati non è un’eccellenza solo campana, ma nazionale. Qui apriamo la seconda fase della nostra rivoluzione, dopo aver recuperato ritardi strutturali e di organizzazione gravissimi. In meno di tre anni abbiamo recuperato 60 punti nella griglia di Lea, abbiamo dimezzato i tempi di intervento ovunque. E il Moscati è un esempio di questo cambio di marcia, come registrato, non senza stupore, dall’Università La Sapienza”.
Al Moscati per partecipare alla presentazione delle rete oncologica campana, il Governatore Vincenzo De Luca esalta il lavoro svolto negli ultimi anni e carica a testa bassa contro il governo.
“Nell’ambito del fondo sanitario nazionale la Campania riceve 200 euro pro capite in meno rispetto all’Emilia Romagna e 100 in meno rispetto a Veneto e Lombardia. Subiamo un furto di 400 milioni di euro all’anno. Se va avanti l’ipotesi del federalismo differenziato, il Veneto incamererebbe sei miliardi di euro in più all’anno”.
E al ministro Salvini replica a muso duro: “Non toglieremo un euro, Salvini non dica idiozie. Intanto perché già ce li tolgono e poi perché l’accordo prevede stanziamenti fissi, in maniera separata dal bilancio dello Stato. Così per gli investimenti, come per la parte finanziaria: è chiaro che in questo modo abbiamo spezzato l’Italia. E questa cosa, detta nella terra di De Sanctis, è una vergogna nazionale contro la quale faremo la guerra”.
“L’unità nazionale non è negoziabile: il prossimo 7 marzo avremo un primo incontro con il governo nazionale, dove proporremo un pre-accordo che sarà la negazione di quello fatto dal Veneto. Deve essere chiaro che le regioni che trattano non sono più solo tre, e cioè Lombardia, Veneto ed Emilia, ma c’è anche la Campania”.
De Luca parla di operazione verità. “Sia chiaro: non difendo i cialtroni del Sud e chi presenta bilanci comunali falsi, io difendo chi amministra con rigore. Quest’anno abbiamo ottenuto un riparto di 10 miliardi e 450 milioni di euro, il Lazio ha avuto 300 milioni in più. Ma al di là di questo abbiamo 200 euro in meno pro capite rispetto all’Emilia Romagna. Vogliamo risposte su questi numeri. Sulla sanità si va avanti se tutte le Regioni danno l’intesa, se la Campania dice no il patto per la salute non si fa”.
Poi mette nel mirino le gestioni passate che hanno portato al commissariamento. “Veniamo da una situazione disastrata con 8-9 miliardi di euro di debiti accumulati nel 2009 e una crescita progressiva dell’indebitamento. Ora abbiamo voltato pagina, veniamo da anni di bilanci in attivo. Abbiamo superato la soglia obiettivo dei 160 punti nella griglia Lea. Non c’è più nessuna ragione per tenere in piedi il commissariamento in Campania, se non ragioni politiche. Il ministro alla Sanità deve entrare nell’ordine di idee che si ragiona su posizioni di parità”.
Parla di nuova stagione anche il consigliere regionale per la Sanità Enrico Coscioni, anche sul fronte dell’emergenza delle liste d’attesa. “Il Cup unico è l’obiettivo al quale lavoriamo, ma per superare il gap bisogna investire sulle risorse umane. Abbiamo sbloccato, dopo una battaglia di due anni, il turn over per medici e infermieri. E’ questa la strada da seguire”.
Coscioni sottolinea anche la difficoltà a reclutare il personale con le giuste e necessarie competenze. “In Italia abbiamo 8mila laureati che non riescono ad entrare nelle specializzazioni. Bisogna creare anche dei percorsi formativi alternativi, è necessario lavorare di concerto con il Ministero della Pubblica Istruzione