VIDEO/ Cna: “Rielezione Capone è illegale. Complice Confindustria”

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La Cna di Avellino passa al contrattacco.

La vicenda della rielezione di Costantino Capone al vertice dell’Ente camerale di Avellino (per Capone si tratta del quarto mandato, ndr) è stata bollata stamane – nel corso di una conferenza stampa convocata dal presidente del Cna Lucio Fierro, e alla quale hanno preso parte anche il presidente provinciale di Confesercenti Giuseppe Marinelli, il segretario Cna Ciriaco Coscia e Berardo Pesce, membro del Consiglio Camerale e del Cna – come “… illegale”.

“Ci troviamo davanti ad un caso conclamato di illegalità – ha tuonato Fierro – ma prima di affrontare questo nodo c’è una questione civile e morale che va affrontata”.

Entrando nel merito della questione, Fierro ha spiegato: “Se l’Italia è un Paese civile, ciò che vale per Reggio Calabria vale anche per Avellino. A Reggio Calabria c’è una sentenza del Tar per una situazione che è sovrapponibile come carta carbone a quella di Avellino, in cui il presidente è stato dichiarato ineleggibile dove, di fronte a un ricorso della Camera di Commercio di Reggio per chiedere che fosse mantenuto in piedi il Consiglio camerale con il vice presidente, il Consiglio di Stato, con una sua ordinanza rapidissima, ha dichiarato che, essendo del tutto infondati i motivi di un ricorso, la loro richiesta andava respinta, ragione per la quale si è consentito alla Regione Calabria di intervenire con un commissariamento”.

Dunque, il rischio – secondo quanto affermato stamane dalla delegazione irpina del Cna – è che la Camera di Commercio di Avellino, anche in ragione dell’accorpamento futuro con gli altri Enti camerali, venga commissariata.

Di più, Fierro lancia l’affondo anche ai vertici di Confindustria: “Credevamo di poter contare anche sul supporto di Confindustria – ha spiegato – Perchè ovunque nel Paese Confindustria sostiene con forza e determinazione il limite dei due mandati, a partire proprio da Reggio Calabria dove ha firmato i ricorsi al Tar. Perché, allora, Avellino fa eccezione? Forse perché Confindustria in Irpinia è minoritaria e rappresenta un numero di imprese molto inferiore rispetto a quello che rappresentano le altre associazioni?”.

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