“Sono passati ormai tre mesi dall’appello “Servono interventi urgenti per il sovraffollamento e i suicidi nelle carceri”, in cui il Presidente della Repubblica invitava la classe politica del nostro Paese ad adottare con urgenza misure immediate per allentare il clima di tensione che si respira nelle carceri italiane, causato principalmente dal sovraffollamento, dalla carenza del personale e dall’inefficienza dell’assistenza sanitaria intramuraria”.
E’ cosi che si apre l’appello della Conferenza dei Garanti Territoriali delle persone private della libertà che stamattina in tutta Italia e’ stato letto dai Garanti provinciali e dalle associazioni che hanno aderito. Anche ad Avellino il garante provinciale delle persone private della liberta’ Carlo Mele ha organizzato un presidio davanti alla Prefettura per leggere e far conoscere l’appello, insieme a Franco Fiordellisi, segretario provinciale della Cgil di Avellino che ha condiviso l’iniziativa dei Garanti e stamattina era davanti alla Prefettura insieme agli altri rappresentanti delle sigle sociali che hanno aderito all’appello, Mariangela Perito delle Acli e Stefano Iannillo dell’Arci. Il garante provinciale Carlo Mele ha ricordato, concentrando anche il focus sul pianeta delle carceri irpine, come: “Siamo in prossimità dell’estate e conoscete tutti le problematiche di carenza idrica, non dovute alla mancanza di acqua ma a strutture fatiscenti, ormai vecchie, che andrebbero abbattute. La sanità è il problema principale. In carcere ci finiscono malati psichiatrici, tossicodipendenti, immigrati. Il dato drammatico è che su circa 65mila detenuti ce ne sono 23mila che hanno una pena da scontare che non raggiunge i due anni. La politica è chiamata a svegliarsi. Ci sono ritardi dovuti alla mancanza di personale nei Tribunali, negli uffici di Esecuzione Penale e nelle strutture penitenziarie. Ci sono detenuti in carcere e non conoscono neanche il loro avvocato, benché abbiano quello di fiducia, ma non lo hanno mai visto. Sfollare il carcere non e’ impossibile e difficile..Basterebbe farlo solo con occhi attenti, facendo una politica in linea con la Costituzione. Che sostanzialmente vuol dire rieducare, non abbandonare le persone”.