VIDEO / Allarme criminalità, Sibilia: “L’allerta è massima”. Ad ore il caso-Avellino in Commissione Antimafia

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Alfredo Picariello – Massima allerta da parte del Governo, delle forze dell’ordine e della Procura; nei prossimi giorni, la questione Avellino sarà affrontata anche in Commissione antimafia; l’appello ai cittadini a denunciare ogni forma di mancato rispetto della legge ed ai partiti a fare maggiore attenzione nella formazione delle liste. Ma anche un campanello di allarme rivolto alle istituzioni.

Sono, in sintesi, le priorità che il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, espone al termine del summit con il Prefetto di Avellino, Maria Tirone, a Palazzo di Governo. L’attenzione di Sibilia è stata sempre costante sui fenomeni che, nelle ultime settimane, hanno interessato il capoluogo irpino. L’escalation criminale non è passata di certo inosservata all’esponente pentastellato del Governo Conte che, sin dal primo giorno, ha instaurato contatti quotidiani con il Prefetto. Stessa cosa fatta anche dall’onorevole Michele Gubitosa, il quale ha chiesto anche l’intervento della Commissione Antimafia presieduta da Nicola Morra.

Stamattina, sia Sibilia che Gubitosa hanno voluto avere un confronto diretto con il Prefetto. “Il capoluogo e tutta la provincia – afferma il sottosegretario – sono attenzionate ai massimi livelli dalle forze dell’ordine. In Irpinia, ci sono dieci unità in più al giorno dei carabinieri ed oltre tre unità al giorno, per tre giorni la settimana, dei reparti di Prevenzione crimine della Polizia di Stato. La zona, dunque, è presidiata ai massimi livelli. Questo è un segnale di grande rassicurazione che consegniamo ai cittadini: le forze dell’ordine ci sono, lo Stato c’è, Avellino e l’Irpinia sono attenzionate, tutti ci rendiamo conto della grave situazione. I fati accaduti sono un segnale chiaro ma anche una conferma. Le indagini stanno facendo il proprio corso, ma la popolazione può stare tranquilla”.

Il massiccio spiegamento di forze, in questo momento, è una misura straordinaria, come conferma lo stesso sottosegretario di Stato. Sarà l’esito delle indagini a stabilire se, da misura straordinaria, passerà ad ordinaria. “In Irpinia non dobbiamo svegliarci oggi, vorrei lanciare questo messaggio”, prosegue Sibilia. “Si conferma la presenza storica dei clan della camorra che, molto probabilmente, si stanno riorganizzando. Un segnale importante è che la Prefettura di Avellino, negli ultimi due anni, ha realizzato ben dodici misure interdittive antimafia nei confronti di aziende locali. Ciò significa che si vogliono fermare le infiltrazioni, questo prima non accadeva. Dodici misure interdittive significa una ogni due mesi negli ultimi due anni”.

Il sottosegretario Sibilia è sensibile al tema di non militarizzare la città. “Dobbiamo stare molto attenti a soluzioni del genere. Non si può vivere in uno Stato di polizia. Necessaria anche la collaborazione della società civile, anzi, faccio un appello alla cittadinanza, ad una maggiore collaborazione con le forze dell’ordine. Negli ultimi tempi c’è stato un incremento di denunce per estorsione. La stessa cosa, però, non capita per l’usura”.

Sibilia è in perfetta sintonia con la lettera scritta dall’onorevole Michele Gubitosa al presidente della Commissione Antimafia. “Sono in contatto continuo con Morra, l’ho sentiro ieri era. E’ perfettamente a conoscenza di tutta la situazione, probabilmente nei prossimi giorni la commissione competente audirà i soggetti istituzionali competenti per avere maggiori delucidazioni sul caso”. Il sottosegretario Sibilia, dopo un incontro con il Procuratore Rosario Cantelmo, si dirige verso Roma per importanti impegni istituzionali. Non parteciperà al consiglio comunale straordinario di Avellino convocato proprio per discutere dell’emergenza criminalità. “Non ho ricevuto nessun invito ma non credo sia un problema. Fa bene il consiglio a discutere questi temi, ma poi le decisioni importanti vanno prese nei luoghi istituzionalmente competenti”.

Un passaggio, però, sulle istituzioni locali Sibilia lo fa. “Non solo devono essere lontane da qualsiasi organizzazione criminale, ma anche apparire lontane. Non bisogna dimenticare che alcune persone coinvolte nei recenti fatti, in passato, hanno ricoperto anche incarichi istituzionali. Occorre stare più attenti, è un messaggio culturale rivolto a tutti: è quanto mai necessario allontanarsi da situazioni di comodo legate alla criminalità”.