Vallo Lauro, illecita concorrenza tra imprese funebri e minacce: due indagati

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VALLO LAURO- Illecita concorrenza con violenza e minaccia tra imprese funebri. Questa l’ipotesi di reato contestata all’amministratore di fatto di un impresa funebre operante nel Vallo di Lauro, S.A, classe 71 in concorso con un suo dipendente M.A, classe 93, per vicende avvenute tra il febbraio e l’ottobre del 2024 nel Vallo di Lauro, ricostruite dalle indagini degli agenti del Commissariato di Ps di Lauro. Nei confronti dei due indagati il Procuratore Aggiunto della Repubblica di Avellino ha firmato un avviso di chiusura delle indagini preliminari. Almeno quattro gli episodi documentati dalle indagini degli agenti agli ordini del vicequestore Elio Iannuzzi, tutte ai danni di una impresa funebre concorrente, che ha la sede poco distante da quelle finita nel mirino delle indagini della Polizia. Per la Procura i due indagati avrebbero esecutive del medesimo disegno criminoso commesse in tempi diversi, compiuto “atti di concorrenza caratterizzati da violenza e minaccia, consistiti nel rivolgere in più occasioni agli amministratori dell’ agenzia funebre ……, operante nel
medesimo comune e nella medesima strada, minacce finalizzate ad ostacolare
l’attività di impresa di quest’ultima”.

In una prima occasione nel febbraio 2024 sarebbe stato intimato di non parcheggiare più in prossimità della loro sede. In un secondo caso, agosto 2024, sarebbe stato lo stesso S.A ad intimare al concorrente, dopo che non gli era stata affidata la cerimonia funebre: “”..quando vedi il nome mio ti devi togliere davanti, tu sei scostumato, non sei nessuno…”, arrivando a mimare un’aggressione fisica ai danni del concorrente. In un’altra occasione, stavolta sarebbe stato invece. M.A avrebbe avvertito il concorrente che: “”…tu non sai con chi hai a che fare, non la vuoi finire di giocare con persone con cui non devi scherzare”. Poco prima c’era stato uno screzio per far rimuovere uno stendardo per un “settimo”. Dopo la notifica dell’avviso ci sono stati i venti giorni necessari per poter chiedere di essere ascoltati o depositare memorie. Si attende che la Procura decida sull’esercizio dell’azione penale.