Usura e racket, ancora poche denunce in Irpinia. Ma Istituzioni e associazioni ci sono

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Renato Spiniello – In Irpinia, come nel resto del Meridione, le denunce per usura sono ancora pochissime a fronte della reale entità del fenomeno. E’ l’allarme lanciato questa mattina in un incontro organizzato dall’associazione Sos Impresa, che si occupa di assistenza legale e solidarietà a imprenditori e persone vittime di usura e racket, al quale hanno preso parte anche il Prefetto di Avellino Paola Spena, il Presidente della Provincia Domenico Biancardi, il Presidente Sos Impresa Avellino Domenico Capossela, il Presidente Nazionale Sos Impresa Rete per la Legalità Luigi Cuomo, il Commissario Antiracket – Antiusura Regione Campania Franco Malvano e il Commissario Nazionale di Governo per il Coordinamento iniziative antiracket antiusura Annapaolo Porzio.

L’iniziativa è volta particolarmente a far conoscere il progetto “L’adozione sociale delle vittime di racket e usura”, finanziato dalla Regione Campania nell’ambito del Por Campania. “Si tratta di un progetto necessario – spiega il Prefetto di Avellino Paola Spena – perché in questo modo le vittime di usura e racket possono trovare un’assistenza, un tutor appunto, che li accompagni fin dal momento più critico, ovvero quello della denuncia”.

Il rappresentante territoriale di Governo spiega che la normativa in tema di usura prevede diverse opportunità per chi collabora con le indagini: “Usura e racket – continua la dott.essa Spena – sono due reati tipici della criminalità organizzata e farli emergere significa anche favorire un’economia sana che porta benefici all’intero territorio in termini di sviluppo”.

Le denunce, in Irpinia, restano pochissime a fronte dell’effettiva entità del fenomeno: “Parliamo nell’ordine delle 4-5, pochissime quindi, però l’azione investigativa e di contrasto delle forze dell’ordine e della magistratura, anche l’operazione Partenio 2.0, sta portando a maggiore fiducia da parte delle vittime”.

Anche il Prefetto Annapaolo Porzio si complimenta per l’iniziativa: “Spesso – dice – le vittime sono lasciate sole nel momento della decisione di denunciare e in quelli successivi dell’affrontare i processi. Giusto, quindi, che siano accompagnate. E’ un lavoro che possono fare le associazione e che, grazie all’aiuto economico della Regione, può rilevarsi ancora più efficace”.

“L’appello è rivolgersi alle Istituzioni e a Sos Impresa – aggiunge infine Domenico Capossela – perché conosciamo tutte le leggi che lo Stato mette a disposizione per contrastare questa problematica. Prova evidente è la testimonianza dell’imprenditore Franco Palladino che è riuscito, con grande forza e sacrificio, a uscire dal drammatico vortice dell’usura”.