Upi – Amato rilancia le Province: “Deleghe ampie al Turismo”

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Milano – “Un ‘ente necessario’ il cui status non è in discussione”. Il Ministro dell’Interno Giuliano Amato sintetizza così ruoli e competenze delle Province, in occasione della seconda giornata dell’assemblea generale targata Upi (Unione delle Province Italiane) alla quale, per l’Irpinia, era presente l’assessore alla Cultura e Turismo della Provincia Eugenio Salvatore. Un ‘intermezzo’ essenziale per coordinare le politiche nazionali e regionali con quelle dei Comuni per quanto riguarda l’istruzione, la formazione e il sostegno al sistema produttivo, l’ambiente, il turismo e lo sviluppo sostenibile. Per Amato il ruolo delle province non è alternativo e sovrapponibile a quello dei Comuni, “… titolari – a suo dire – di tutte le funzioni di amministrazione e gestione, meno quelle che per ragioni di unitarietà spettano a enti superiori”. Come la Provincia. A cui spetterebbe una funzione di coordinamento come nel settore turismo, ancora legato alla gestione regionale (vedi Regione Campania). Una minirivoluzione sulla scia della Regione Toscana. Resta però da affrontare la questione relativa alla dimensione del territorio e al rapporto con il numero degli Enti presenti: Un problema che dobbiamo porci all’interno del testo unico – ha spiegato il Ministro Amato – con tutte le differenziazioni del caso, perché risulta evidente che un territorio montano è diverso da un territorio di pianura, così come territori metropolitani sono diversi da quelli scarsamente popolati”. Amato ha inoltre affrontato la questione rifiuti, “… per la quale è necessaria una politica ‘autonoma’ delle Province” rimarcando quanto più volte affermato dalla Presidente dell’Ente irpino Alberta De Simone. Più in generale, il Ministro dell’Interno ha ribadito il forte impegno da parte del governo sul fronte dell’attuazione della riforma del titolo V della Costituzione: “Una vera rivoluzione – ha affermato -. Ora bisogna attuare quella che secondo me rappresenta la parte migliore della riforma del titolo V, cioè il ridimensionamento dei poteri dello Stato centralista, partendo dal potenziamento della ‘base’”. Infine, una valutazione sulla necessità di cambiare la Costituzione almeno per quanto riguarda il rapporto tra Stato ed Enti locali: “In un Paese che cambia – ha concluso Amato – anche noi dobbiamo cambiare e l’articolo 118 della Costituzione rappresenta l’occasione per farlo insieme”.

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