AVELLINO 3-4-1-2: Pantanelli, Mengoni, Sirignano, De Angelis, Sestu, Conticchio(84’ Ragosta), Quadri(77’ Kenesei), Porcari, Paonessa(63’ Bracaletti), Pellicori, Salgado
A DISP: Gragnaniello, Stella, Baldanzeddu, Carbone ALL: Carboni
PIACENZA 4-2-3-1: Cassano, Abbate, D’Anna, Olivi, Anaclerio, Riccio, Bianco, Padalino, Kharja(81’ Patrascu), Gemiti(73’ Bianchi) ,Rantier(68’Simon)
A DISP: Maurantono, Guzman, Naingollan, Iorio ALL: Secondini-Remondina
ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo ASSISTENTI: Di Fiore e Franzi
RETI: Al 75’ Padalino
AMMONITI: De Angelis, Quadri
RECUPERO: 2’ PT e 4’ st
ANGOLI: 3 a 4
GROSSETO- Vincere per risalire la china. Un solo risultato per l’Avellino targato Carboni, tre punti per la classifica e per il morale, contro un Piacenza al pari della formazione biancoverde parecchio incerottato. Il tecnico irpino che deve rinunciare agli infortunati Defendi, Di Cecco e Anastasi, oltre agli squalificati Corallo e Maietta si affida al 3-4-1-2: Pantanelli in porta, difesa con Mengoni, il giovane Sirignano che esordisce in B dal primo minuto e il recuperato De Angelis, in mediana inedita coppia Conticchio-Quadri ed il duo Sestu e Porcari sugli esterni. In avanti alle spalle di Pellicori ex di turno e Salgado, il giovane Paonessa. 1000 tifosi irpini sugli spalti a sostenere i lupi in questo importante crocevia, contro una formazione che come quella avellinese si trova invischiata nella zona calda della classifica. Dall’Emilia nove coraggiosi che hanno provato a far sentire la loro voce. Partono meglio gli ospiti: al 3’ errore di Porcari che perde palla a centrocampo su pressione di Rantier, il francese cede la sfera all’accorrente Bianco che dal limite dell’area tira debolmente tra le mani di Pantanelli. Al 6’ punizione di Rantier dal vertice destro dell’area, Mengoni anticipa Padalino e mette in angolo. Al 21’ tiro di Riccio dalla distanza. Conclusione centrale sopra la traversa. L’Avellino inizia a prendere coraggio: tre minuti dopo Salgado si libera di Abbate e crossa al centro: Cassano anticipa Pellicori. Un minuto dopo Porcari recupera palla a centrocampo la cede a Paonessa, che tocca per Salgado, passaggio per il ben appostato Pellicori al centro. Il suo tiro viene deviato in angolo da Cassano. la compagine di casa ci riprova nuovamente con Salgado e Pellicori la difesa libera. Al 34’ punizione di Paonessa dal vertice sinistro dell’area, Salgado spizzica di testa, Pellicori da sotto misura sfiora, la palla lambisce il palo dando l’illusione del goal. Al 41’ calcio da fermo dai 16 metri per il Piacenza, Rantier calcia a rete con un bel tiro a girare, Pantanelli si distende sulla sinistra e manda in angolo. È questo l’ultimo sussulto della prima frazione di gioco. Al 53’ cross di Gemiti dalla sinistra, Rantier di testa ben appostato in area manda oltre la traversa. Al 65’ punizione di Rantier, palla abbondantemente alta. Al 75’ calcio di punizione dal limite per gli ospiti, tiro di Padalino dai 20 metri, papera di Pantanelli che si fa passare la sfera tra le mani: biancorossi in vantaggio. A dieci dal termine traversa per i biancorossi con Riccio, parte alta della traversa. Il Piacenza continua ad attaccare prima Rantier e poi Karjha concludono a rete, ma l’estremo irpino si riscatta. Finisce come nessuno avrebbe voluto, i lupi sprecano la chance più importante. Uno stop pesante che a questo punto compromette il cammino dei biancoverdi, perdere contro una diretta concorrente, ma soprattutto giocando male non è di certo buon auspicio per il futuro. Tanti passi indietro rispetto alle precedenti gare anche sotto l’aspetto del gioco, lupi troppo brutti da vedere e le tante pedine mancanti non possono e non devono rappresentare un alibi, perché anche gli avversari erano in emergenza. Irpini desolatamente sul fondo, oggi più che mai sono emerse le lacune di una squadra costruita tardi e che oltre a non avere un vero bomber è priva anche di qualche difensore di esperienza. La saggezza di Lucchesi uomo di calcio di certo non ha portato i frutti sperati, forse meglio l’operaio Maglione? Contestare sì, ma moderatamente, il tempo per riprendersi c’è, bisogna essere ottimisti e fare cerchio intorno ad una squadra che sta dando il massimo. I calciatori, loro, sono i meno colpevoli di questa situazione. (dall’inviato Sabino Giannattasio)