Avellino – Ancora morti a Nassirya. Ancora militari vittime di vili attentati terroristici. Erano le 06.55 (le 08.00 in Italia) quando un ordigno posto al centro di una strada a sud ovest dell’abitato di An Nassirya, ha provocato la morte a tre militari italiani e un graduato rumeno. Un’esplosione violenta che ha ferito mortalmente la pattuglia del Contingente italiano composta da quattro veicoli protetti del Reggimento Carabinieri della MSU con a bordo un Ufficiale dell’Esercito, 15 militari dell’Arma dei Carabinieri ed un graduato della Polizia Militare rumena. Tra gli italiani morti nell’attentato, secondo quanto diramato dallo Stato Maggiore della Difesa alle 08.55, anche il Capitano Nicola Ciardelli di Pontedera, in provincia di Pisa, coniugato con un’irpina. Una notizia che in pochi minuti ha messo in moto la macchina dell’informazione e dopo poco in Via Piave, proprio sotto l’abitazione nativa della vedova Ciardelli, sono accorsi curiosi, autorità militari, politiche e civili e tutta la stampa nazionale. Il Capitano 34enne Nicola Ciardelli lascia la moglie Giovanna Netta 31enne avvocato ed il piccolo Niccolò di tre mesi. L’Ufficiale dell’Esercito aveva conosciuto la moglie durante un viaggio. Il loro è stato un amore a prima vista. Dopo pochi mesi Giovanna e Nicola hanno coronato il loro amore unendosi in matrimonio l’11 ottobre del 2003 nella Chiesa del Rosario ad Avellino. Un amore forte, solido. Un rapporto fondato non solo sul forte sentimento ma anche sul sacrificio. Un amore dal quale è nato il piccolo Nicolò: un bambino che sarà fortunatamente l’unico a non portare con sé il ricordo di questa tragica giornata. Ma avrà anche pochi ricordi… solo foto e racconti del padre che lo ha tenuto in braccio per soli sei giorni. Un padre che non potrà più godersi suo figlio, con il quale non giocherà mai a pallone, che non potrà assistere ai primi passi o alle prime parole che il suo piccolo Nicolò compirà. Un uomo che a distanza di una settimana dalla nascita del suo primogenito, era il 27 febbraio, è dovuto partire per Nassirya per la missione di pace e che sarebbe dovuto ritornare in Italia nel mese di giugno. Ma così non sarà. Il Capitano Nicola Ciardelli rientra in anticipo dalla missione e purtroppo in una bara avvolta dal Tricolore. Intanto per tutta la mattinata c’è stato un via vai di autorità: i primi a raggiungere la famiglia Netta – il padre della vedova, Emilio è un dipendente della Regione Campania mentre la madre, Adriana De Martino, insegna alla scuola media ”Dante Alighieri” del capoluogo irpino ed entrambi originari di Vallata – sono stati il Cappellano ed il Colonnello Riter della Caserma “Berardi”. Al loro arrivo la vedova Ciardelli aveva già appreso la tragica notizia: sono stati gli Ufficiali dello Stato Maggiore di Roma a dare il drammatico annuncio. E proprio dalla Capitale sono giunti ad Avellino le psicologhe dell’Esercito per dare assistenza alla giovane donna. Giovanna Netta era tornata dai suoi genitori dopo la partenza del marito. Aveva deciso di trascorrere qualche settimana con la madre ed il padre prima di ritornare a Pisa. Sarebbero partiti anche i coniugi Netta in quanto, proprio per stare più vicini alla loro figlia unica ma soprattutto al loro unico nipote, avevano acquistato un piccolo appartamento. Il Capitano Nicola Ciardelli era alla sua seconda missione in Iraq: c’era già stato l’anno scorso. “Nella sua attuale missione – spiegano alla Brigata Folgore – era Ufficiale di collegamento fra il Comando italiano e la sala operativa della Prefettura di Nassiriya, costituita esclusivamente da personale iracheno, militare e di polizia. Era un Ufficiale di primissimo piano, di grandissima professionalità e già con un bagaglio importante di esperienza in missioni internazionali’ – ha dichiarato di lui il Colonnello Fabio Mattiassi, portavoce della Folgore. Oltre che in Iraq infatti nel 2003 era stato in missione anche in Afghanistan e in Bosnia”. Una tragedia che ha colpito tutta la città di Avellino… tanto dolore ma anche tanta rabbia… Tanti sono stati lanci d’agenzia di stampa per aggiornare in tempo reale quanto accadeva non solo ad Avellino ma anche a Pisa dove vive la madre del Capitano Ciardelli. E proprio in un ‘lancio’ la donna, affranta dal dolore, ha voluto ricordare suo figlio così “…sono orgogliosa di mio figlio”. Una frase che ha pronunciato continuamente a quanti si sono recati presso la sua abitazione in Via Fermi a Pisa per stringersi al suo dolore. Il padre dell’Ufficiale invece da Roma ha raggiunto Avellino per stare con la nuora… un uomo che nonostante il dolore ha voluto anche affrontare la folla di giornalisti che ha invaso il vialetto di Via Romagnoli. Ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Il dolore è troppo forte ed impedisce di parlare. Intanto lo Stato Maggiore ha aperto un’inchiesta sull’attentato ed in una nota si legge “… il convoglio si stava recando al PJOC dove i militari coinvolti nell’attacco avrebbero dovuto svolgere il loro regolare servizio per le consuete attività di coordinamento con le Forze di sicurezza locali nel controllo del territorio. Sono in corso accertamenti, condotti in stretto coordinamento con la polizia locale, intesi ad individuare la natura dell’ordigno, l’origine dell’esplosione e gli eventuali responsabili. Non è ancora chiara la matrice dell’ attentato. Gli organismi investigativi e di intelligence sono al lavoro per capire chi c’é dietro all’attacco di una violenza inedita, per la ‘tranquilla’ provincia di Dhi Qar, almeno con riferimento agli ultimi mesi”. (di Emiliana Boilino)
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