Ue, l’Italia rischia pesanti sanzioni su Xylella, livelli di Pm10 e rifiuti radioattivi

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Un nuovo colpo al Belpaese. Ancora una volta la Commissione europea si fa sentire e la Corte di giustizia europea deferisce l’Italia su tre capitoli dedicati all’ambiente.

Si tratta, secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, del mancato abbattimento degli ulivi affetti da Xylella (nel territorio pugliese), della ripetuta violazione dei limiti di Pm 10 nell’aria e dell’assenza di un programma nazionale sulla gestione dei rifiuti radioattivi.

Una decisione che rischia di trasformarsi in sanzioni durissime per il nostro Paese.

Sulla gestione dell’emergenza Xylella, che ha duramente attaccato gli ulivi secolari delle province di LecceBrindisi e Taranto, i Commissari Ue erano stati molto chiari: “La lotta al batterio è stata un fallimento. Abbattete gli alberi malati. Pena l’aggravarsi della procedura di infrazione aperta nel 2016 e il deferimento alla Corte di giustizia.

Per quanto riguarda lo smog, la decisione della Commissione si riferisce alla ripetuta violazione dei limiti Ue per il particolato Pm10.

Sul fronte dei rifiuti radioattivi, la Commissione ritiene che non sia stata assicurata la piena conformità alla direttiva in materia.  Gli stati membri dell’Unione, infatti, erano tenuti a notificare i programmi nazionali di gestione del combustibile nucleare esaurito entro il 23 agosto del 2015.

Un modo per garantire ai cittadini la gestione responsabile e sicura dei rifiuti radioattivi.  Ma l’Italia non ha mai notificato, né presentato, questo programma. Sulla questione Roma era già stata avvertita lo scorso luglio insieme ad AustriaCroaziaRepubblica ceca e Portogallo nell’ambito di un’altra procedura di infrazione.