Avellino – Micera ancora sul banco degli imputati. Non va proprio giù la deblacle che ha visto il partito di Clemente Mastella protagonista alle Primarie. Solo 300 voti espressi a favore del leader Nazionale nella città capoluogo. E’ da qui che partono a raffica le accuse del vice segretario cittadino Antonio Zingariello (550 voti ricevuti nelle scorse provinciali nel collegio Avellino 3). E’ l’esponente dell’Udeur “contestato”, a dire come la pensa, senza voler fare alcuna polemica di sorta. Tutt’altro. Sottolineare le cose che non vanno in nome di una crescita e di una democrazia che ad oggi ‘languono’.
Cominciano in maniera non tanto soft gli affondi contro una gestione fin troppo ingessata. E forse troppo ‘succube’ dell’influenza della segreteria provinciale di via De Conciliis.
“Temevamo una debacle per quanto riguarda l’affluenza alle Primarie perché il partito in città è inesistente. In qualità di vice segretario, quando ho cercato il confronto, mi sono purtroppo dovuto scontrare con una disorganizzazione totale”. Ed ancora. “Ho dovuto toccare con mano che la segreteria cittadina è notevolmente influenzata dalla segreteria provinciale. Sono cose gravissime. E’ il massimo dell’antidemocrazia. Questo non depone bene. Eppure Mastella dice che siamo un partito aperto, ad Avellino questo non esiste. Mi trovo in una situazione incresciosa. Ci sono ragazzi come Enrico Ferrara e non solo, che cercano di organizzarsi per la crescita del partito ma si trovano davanti un muro. Stiamo cercando di organizzare un comitato cittadino allargato per capire il motivo della non crescita. Perché il partito deve avere il riscontro che merita”. Zingariello nelle sue ‘verità’ non lascia da parte neanche un minimo dettaglio. “C’è tanta gente che è andata via e gente che si avvicina e poi se ne va”. Frecce avvelenate per centrare i bersagli contro la “disorganizzazione strisciante, contro consiglieri solo espressione di se stessi”, contro una politica per il momento – a voler usare l’espressione di Zingariello – con la “p” minuscola.
Lei sostiene che il partito non sia cresciuto, ma se si fa riferimento alla tornata regionale, l’Udeur anche a livello cittadino è cresciuto in termini percentuali.
“Sì, grazie agli apporti individuali. Ad esempio quello di Sergio Trezza che ha avuto un consenso di 500 voti”.
A sentir dire, sembra che le tensioni all’interno del Campanile cittadino, non si siano allentate. Tutt’altro. Si fa spazio la voce secondo cui l’ambizione di Nicola Micera di farsi largo tra gli scranni dell’esecutivo targato Galasso, non si sia per niente fermata. Quanto c’è di vero in questo ‘pettegolare’?
Da irruento a diplomatico.
“Non si può fare politica. Ognuno tenta di raggiungere il massimo. Sembra che l’avvocato Iandolo si sia qualificato a dir poco in maniera eccellente. Che poi Micera tenga a fare l’assessore, credo che sia un’aspirazione un pò di tutti. Non si possono fare polemiche su polemiche”.
Cosa ha da rimproverare a Nicola Micera?
“Non l’ho mai visto disponibile al dialogo costruttivo”.
A Pasquale Giuditta, invece?
“Credo che interferisca troppo con la segreteria cittadina”.
Una denuncia per dire: costruiamo le basi democratiche del confronto e lavoriamo per allargare il consenso. E’ fin troppo facile affermare, dopo le dichiarazioni, che la polemica sia destinata… a continuare. (di Teresa Lombardo)