Avellino – “Sono fermamente convinto che le affermazioni del Presidente Provinciale dell’Udc, Enzo Pratola, siano il frutto di una valutazione personale momentanea e non di un fermo convincimento politico. Infatti, mi suonerebbe molto strano il cambiamento di opinione rispetto a delle storie, a delle analisi e a delle affermazioni forti fatte anche in campagna elettorale. Affermazioni che hanno additato in un Partito Politico, il PD, ed in un gruppo dirigente i responsabili di un disastro gestionale di proporzioni bibliche, disastro che ha fatto della Campania la vergogna dell’Italia intera. -Tanto afferma il leader provinciale dei “Cristiano Sociali”, Nino Musto, terza componente dell’Unione di Centro.- Non possiamo pensare che siano i cambiamenti di leadership a far mutare i giudizi sui Partiti. Ma debbono essere i cambiamenti di programma ed il riconoscimento puntuale degli errori commessi e quindi le assunzioni di responsabilità da parte di chi gli errori li ha fatti. Questo non mi sembra che sia ne avvenuto, nè sia nella volontà del Partito Democratico. – continua Musto – Non possiamo allo stato delle cose cercare accordi con il Partito Democratico, ma dobbiamo perseguire strade diverse da quelle attuali, strade che abbiano quale obiettivo la buona politica. – aggiunge Musto – Buona politica che a nessuno sembra essere stato l’obiettivo primario dell’attuale classe dirigente del PD. Speriamo che il cammino del nostro Partito – chiosa Musto – passi attraverso il riconoscimento delle pluralità e dei valori di ognuno, cosa che non è avvenuta sinora. Tutto questo anche alla luce della presenza territoriale e delle idee di ogni componente, altrimenti ci sentiremo ancora di più estranei a questo modo di comportarsi e quindi potremmo eventualmente pensare a vie diverse per mettere in atto le nostre azioni.” Sulla posizione dell’Udc interviene anche Sabino Morano che dichiara: “L’Udc non può non essere alternativo al PD protagonista del disastro campano. La nostra classe dirigente deve candidarsi ad essere l’avanguardia del cambiamento e non c’è spazio per posizioni poco chiare che presentano uno scenario di confusa ambiguità ad un elettorato che vuole invece limpidezza. La costituente non può rappresentare il paravento dietro al quale flirtare con le maggioranze di comune e provincia, mantenendo quella che di fatto è diventata una non posizione politica, che certo non giova alla nascita del nuovo soggetto politico auspicata in queste ore dall’on. De Mita. Ritengo dunque inaccettabile – chiude Morano – l’idea del presidente Pratola tesa alla formazione di gruppi unici, se non c’è prima accordo di intenti tra noi ed i popolari, accordo da ritenersi impensabile fino a che gli amici del gruppo che fa capo all’on. De Mita non si collocheranno all’opposizione delle maggioranze di centrosinistra negli enti.
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