Qualcuno aveva pensato che la morte di un povero cavallo trovato ai margini della Statale 120 nei pressi del bosco di Montemarano fosse riconducibile alla presunta presenza della pantera nera in Irpinia di cui tanto si parla in questi giorni. Ma la totale assenza di ferite e lacerazioni sull’animale ha fin dall’inizio convinto i Carabinieri della locale Stazione che la morte dell’equino fosse da addebitare a qualche animale evidentemente più feroce della tanto calunniata pantera, l’uomo. A perdere la vita un cavallo castrato di circa quattro anni, con mantello baio, lista bianca in fronte, munito di briglie e provvisto di un microchip modificato in quanto riconducibile a quelli previsti per i cani.
Giunto sul posto, il personale veterinario del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL AV/2 ha proceduto ad un accurato esame ispettivo esterno, verificando che la carcassa non presentava neanche tracce riferibili a malattie infettive e diffusive. E così i sanitari sono pervenuti alla diagnosi: la causa della morte dello sfortunato animale è da addebitarsi allo sfiancamento causato da un eccessivo sforzo riconducibile ad un lungo tragitto percorso ad andatura forzata culminato con un infarto fulminante del miocardio per la povera bestia. Terminati gli accertamenti preliminari ed individuate le cause del decesso, e’ stato necessario l’infossamento della carcassa in una profonda ed idonea buca, lontana da falde acquifere, previa aspersione di sostanze disinfettanti e repellenti, come previsto dalla normativa vigente in materia. Concluse le operazioni di repertamento, i Carabinieri della Compagnia di Montella si sono attivati per ricostruire dinamica e fatti che avevano portato il cavallo ad una fine così tragica ed al successivo abbandono della carcassa ai margini della strada. Le numerose dichiarazioni acquisite ed i relativi accertamenti incrociati hanno permesso ai militari di pervenire ad una dettagliata ricostruzione dell’intera vicenda, protagonista in negativo della quale è risultato un giovane pregiudicato del Baianese che aveva acquistato nella Valle del Sele per poche centinaia di euro il quadrupede ed aveva incoscientemente deciso di “trasferirlo” semplicemente tirandolo per le briglie con la propria autovettura, una Station Wagon di colore bianco la cui targa parziale era stata annotata da alcuni automobilisti in transito nella zona della tragica morte. Poi il successivo abbandono del corpo esanime. Partendo proprio da queste informazioni è stato quindi possibile ricostruire il puzzle ed identificare l’incosciente e crudele proprietario, il quale ha prima tentato di negare ogni addebito, ma poi, messo alle strette ha ammesso le proprie responsabilità, confessando di essere scappato, dopo la morte del cavallo, per evitare guai. I Carabinieri lo hanno indagato per maltrattamento ed uccisione di animali. Le attività di indagine sono state condotte in collaborazione con i Magistrati della Procura della Repubblica di Avellino, coordinati dal Procuratore Capo Mario Aristide Romano.
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