Ucciso a martellate a Monteforte: Ci sarà la perizia psichiatrica bis

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MONTEFORTE- Ci sara’ una perizia per valutare le condizioni di poter stare a processo di Robert Omo, difeso dal penalista Nicola D’Archi. Pochi minuti fa la Corte di Assise, presieduta dal giudice Gian Piero Scarlato, sulla base della relazione della Direzione Sanitaria del Carcere di Bellizzi Irpino ha ravvisato la necessità di una nuova perizia psichiatrica bis sul ventiseienne, a processo per l’omicidio a colpi di martello del commerciante cinese Gao Yuancheng oltre al tentato omicidio di un cliente, il quarantenne Tsankov Krasimir Petrov, avvenuto il 30 luglio scorso a Monteforte Irpino.

In aula lo stesso pm Vincenzo Toscano ha avanzato la richiesta di una valutazione sulla capacita’ di stare a processo dell’imputato, sottolineando come “i dati forniti impongono una preventiva valutazione della capacità di stare a processo dell’imputato. La relazione del carcere è allarmante. Ritengo che vada fatta una nuova valutazione”.

Una richiesta a cui si sono opposti i difensori di parte civile, a partire dall’avvocato Costantino Sabatino: “Una perizia che era stata già effettuata e gli esiti erano piuttosto evidenti- ha spiegato il legale di parte civile-Mi rendo conto che è arrivata documentazione ultronea mi riferisco a questa relazione sanitaria che non credo a mio modesti avviso sposti molto al di là di un elenco. Nulla di nuovo per cui la parte civile si oppone alla richiesta”. Stesso avviso per l’altro difensore di parte civile, l’avvocato Ferrara: “C’erano episodi di violenza riferiti da luglio 2022 a giugno 2023, per cui non si ravvisa la necessità di una nuova perizia”. Una richiesta che è stata ribadita dal difensore del ventiseienne imputato, il penalista Nicola D’Archi: “Non si possono nascondere gli elementi di novità. Dalla relazione del carcere si evincono una serie di elementi nuovi, come le richieste avanzate dopo la perizia. Sono nella relazione pervenuta alla Corte di Assise.

Quando il carcere ci chiede al referente, non sappiamo neppure se sono state effettuate. Quando si susseguono richieste con urgenza, qualche problema c’è. La documentazione prodotta ci attesta che nel 2018 il sig Omo Robert aveva già una patologia di schizofrenia. Va rammentato che le ultime udienze sono state rinviate a causa della impossibilita’ a frenare i propri impulsi da parte di Robert Omo. Tutti motivi che impongono una nuova valutazione”.

Dopo una breve camera di consiglio, il presidente della Corte di Assise Scarlato ha letto in aula la propria ordinanza: “La Corte ritiene che alla luce della documentazione medica prodotta dalla difesa dell imputato che va in un chiaro riferimento di schizofrenia, soprattutto dalla relazione della Casa Circondariale da cui emerge come è stato necessario sottoporre l imputato a visite urgenti, ritiene necessaria una rivalutazione della capacita’ di intendere e volere dell’imputato”.

Ad occuparsi della nuova perizia sarà la dottoressa Enrichetta Fotino, psichiatra, che ha anche riferito come lo stesso Omo fosse già stato ricoverato. Ha anche chiesto l’ausilio della criminologa Rosa Bruno. Alla psichiatra viene non solo chiesta la capacità di partecipare al processo, ma anche la pericolosità sociale. Le operazioni peritali inizieranno il prossimo 8 aprile. Saranno necessari almeno 45 giorni.

La prossima udienza e’ fissata il 23 maggio. Come è noto lo scorso 10 gennaio, a causa del secondo episodio di mancato trasferimento dell’imputato in aula, quando il sovrintendente del Nucleo Traduzioni Operativo del Carcere di Bellizzi aveva comunicato al presidente Scarlato che era stata disposta la traduzione dell’imputato, però era stato nuovamente ricondotto presso la casa Circondariale perché agitato. La circostanza di una concreta problematica a trattenerlo nelle camere di sicurezza del Tribunale ne aveva determinato la traduzione di nuovo in carcere.

Cosi’ la Corte, prendendo atto che già alla precedente udienza non era stata disposta la traduzione dello stesso sostanzialmente per gli stessi motivi. Il difensore dell’imputato, il penalista Nicola D’Archi aveva sollecitato un nuovo intervento peritale nel senso di disporre ulteriore perizia per accertare la capacità dell’ imputato di partecipare alla udienza. Sulla richiesta e sulla necessità di una valutazione non si era opposto il pm Vincenzo Toscano, il magistrato che ha condotto le indagini e segue l’istruttoria. C’è attesa per una valutazione del carcere anche di una possibile perizia bis su Omo Robert. La difesa di Omo Robert aveva anche prodotto nuovi documenti che comproverebbero il suo stato di disagio psichiatrico.