di Andrea Fantucchio – Il giudice presso il tribunale civile di Avellino, Valentina Pierri, ha condannato il Comune del capoluogo irpino a risarcire dieci negozianti danneggiati dai ritardi causati dai lavori del Tunnel di piazza Libertà e a pagare le spese legali e accessorie a tre imprese.
Alla fine il tribunale ha così riconosciuto le ragioni di imprenditori e imprenditrici, difesi dall’avvocato Ettore Freda, costretti a subire danni economici ingenti.
Una vicenda giudiziaria durata dieci anni, che si incrocia con un’opera pubblica che ha segnato, purtroppo verrebbe da dire, la storia della città. Circa settecento metri, non ancora realizzati, costati oltre venti milioni (fra progetti, lavori e varianti), e con una rotazione di ben cinque ditte.
Il primo progetto esecutivo del sottopasso risale al 2007. E’ nell’estate di quell’anno che sono iniziati i lavori del primo sotto-cantiere fra piazza Garibaldi e via Partenio. Prima che iniziassero le varianti.
Il giudice, nella sua sentenza, parla di “danni ingentissimi ai titolari delle attività fra Piazza Libertà,via De Sanctis e il Corso Vittorio Emanuele”. Nel documento viene anche citata una nota inviata alla Regione Campania, dallo stesso Comune di Avellino, nel 2009. In quel documento veniva chiesto, a Palazzo Santa lucia, un indennizzo per i commercianti danneggiati dal prolungamento dei lavori per realizzare il Tunnel.