AVELLINO- “Ho finto di credere, ma so bene che Polizia e Carabinieri non vengono per chiedere soldi, perche’ noi siamo protetti gratis”. Carmela Annese, ultranovantenne, sapeva bene di essere finita in una delle truffe di cui aveva avuto cognizione anche grazie al vademecum che qualche mese fa suo figlio, agente di Polizia, gli aveva consegnato per farla stare in guardia. E cosi’ la docente in pensione, anche con l’aiuto della sua badante, avendo compreso che si trattasse di una truffa, ha avvisato la Polizia e permesso di bloccare i tre malviventi che avevano organizzato la frode ai suoi danni. La signora Carmela ha raccontato la sua storia, anche per lanciare un appello a tutte le persone a rischio come lei ai microfoni di Rino Genovese per Buongiorno Campania. “Ho subito un attentato- ha spiegato- da quattro malfattori che si aggirano funestamente per Avellino e non solo, per l’Italia. Un signore ha telefonato e mi ha detto: lei ha un nipote che si chiama Luca? Ha fatto un incidente, lui non si è fatto niente. “Oh Dio” ho risposto, ma fingevo. Mi passa una persona che piangeva. E mi ha detto: signora, qua per risolvere tutto dobbiamo versare una somma 11.500 euro”. La signora Carmela finge di accondiscendere alle richieste dei malfattori. Ma intanto avverte il figlio che allerta i colleghi, così gli agenti della Squadra Mobile bloccano i truffatori. Quattro quelli arrestati solo nell’ultimo mese ad Avellino nell’ultimo per tentativi di truffe agli anziani, ma non sempre finisce così. Ai micrifoni del programma Rai anche il dirigente della Squadra Mobile Ennio Ingenito: “Le truffe sono un fenomeno molto diffuso e colpiscono soprattutto le persone fragili o anziane o creano dei danni indelebili. Oltre al danno economico e al trauma psicologico iniziale vi è un altro danno ulteriore che e’ quello del senso di colpa, ovvero il fatto di essere state raggirate”. Cosa fare allora in questi casi?: “Interrompere la telefonata-spiega Ingenito- verificare che gli avvenimenti che si stanno svolgendo siano reali, chiamare il 113 e affidarsi sicuramente a chi in qualche modo previene e contrasta questo tipo di fenomeni. Il contrasto di tale fenomeno è importante, ma ancor di più importante la prevenzione dei reati la prevenzione dei reati passa soprattutto attraverso l’informazione, alla formazione. Informare i cittadini è un dovere delle forze dell’ordine. E informare significa anche formare il cittadino affinché riesca a realizzare che tali avvenimenti sono solo l’elaborato di malfattori”.
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