Truffa dell’alloggio popolare: dopo sei anni assolto Fabrizio

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Si è chiuso con una sentenza di assoluzione “perché il fatto non sussiste” il processo a carico di Giuseppe Fabrizio, assegnatario di un alloggio popolare, accusato di truffa perché avrebbe omesso di comunicare l’intervenuta circostanza di una abitazione ricevuta in eredita’ dalla coniuge.
Un caso di presunta truffa che pero’ nella piccola comunità irpina si era trasformato in un fatto anche “politico”.

Tutto era nato dalla denuncia di un altro cittadino del comune irpino che si trovava in graduatoria in attesa della casa popolare. Fabrizio infatti è il fratello dell’attuale vicesindaco, stesso ruolo ricoperto all’epoca dei fatti e quindi c’era stata anche una vera e propria querelle a colpi di volantini.

La questione è stata chiusa, a distanza di sei anni dai fatti dal verdetto che poche ore fa ha emesso il giudice monocratico del Tribunale di Avellino Gianpiero Scarlato. La Procura aveva invocato una condanna a due anni e due mesi, la difesa, il penalista Gaetano Aufiero, aveva rappresentato in aula che nessun obbligo di comunicazione era invece in capo all’assegnatario dell’alloggio, come riferiva la normativa regionale. Aggiungendo che la casa ereditata in realtà era un deposito agricolo che sarebbe dovuto diventare civile abitazione. Evidentemente sono state ragioni che hanno convinto il giudice monocratico ad emettere la sentenza di assoluzione. Si attende ora il deposito delle motivazioni.