Roma – Altre due condanne sono state inflitte oggi con il patteggiamento a due delle persone coinvolte nel processo scaturito dalla vendita con truffa per oltre 4 milioni e mezzo di euro di un palazzo d’epoca, che si trova nella capitale nei pressi di Villa Borghese, venduto ad una ricca famiglia di imprenditori avellinesi. La transazione fu fatta da persone che non avevano la titolarità del bene. Il giudice monocratico Bruno Iannolo ha condannato a tre anni di reclusione Andrea Spanò e a un anno e cinque mesi sua sorella Marina.
Il mese scorso, per questa vicenda, era stato condannato per truffa e falso a quattro anni e due mesi di reclusione l’imprenditore immobiliare Gian Vittorio Pellegrini che, con una serie di falsi, era riuscito a truffare la famiglia irpina, alla quale si era presentato come Massimiliano Bianchi, titolare della ‘Immobiliare Borghese’ di Roma. Nella vicenda Andrea Spanò comparve come mediatore mentre la sorella attraverso documentazioni false da lei procurate risultò come amministratore della ‘Immobiliare Borghese’.
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