Nassiriya – E’ stato un ordigno posto al centro della carreggiata a provocare questa mattina a Nassiriya quattro morti – tre militari italiani e un graduato rumeno – e almeno un ferito molto grave. Tra gli italiani morti nell’attentato, secondo quanto si è appreso dallo Stato Maggiore della Difesa, anche il capitano Nicola Ciardelli, di origini toscane ma coniugato con l’irpina Giovanna Netta di 32 anni la cui famiglia, originaria di Vallata, risiede nella città di Avellino. Questa la ricostruzione ufficiale dell’accaduto fatta dallo Stato maggiore della Difesa. “Alle 8:50 ora locale (le 6.50 ora italiana), lungo una strada a sud ovest dell’abitato di An Nasiriyah, una pattuglia del Contingente italiano composta da quattro veicoli protetti del Reggimento carabinieri della MSU con a bordo un Ufficiale dell’Esercito, 15 militari dell’Arma dei carabinieri ed un graduato della Polizia Militare rumena venivano coinvolti nell’ esplosione di un ordigno posto al centro della carreggiata. Dei due militari italiani rimasti gravemente feriti e ricoverati nell’ospedale da campo italiano, uno e’ morto per le ferite riportate. Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorsi e diverse pattuglie del Contingente italiano che, con l’ ausilio della polizia locale, hanno provveduto a mettere in sicurezza l area. Il convoglio – spiega il comunicato – si stava recando al PJOC dove i militari coinvolti nell’attacco avrebbero dovuto svolgere il loro regolare servizio per le consuete attività di coordinamento con le Forze di sicurezza locali nel controllo del territorio. Sono in corso accertamenti, condotti in stretto coordinamento con la polizia locale, intesi ad individuare la natura dell’ordigno, l’origine dell’esplosione e gli eventuali responsabili. Non è ancora chiara la matrice dell’ attentato. Gli organismi investigativi e di intelligence sono al lavoro – analizzando ogni particolare al microscopio, dalla particolarità dell’esplosione al tipo di esplosivo usato – per capire chi c’é dietro all’attacco di una violenza inedita, per la “tranquilla” provincia di Dhi Qar, almeno con riferimento agli ultimi mesi”.
I nomi dei caduti
Nicola Ciardelli, 34 anni, capitano dell’185esimo Rao della brigata Folgore a Nassiriya era ufficiale di collegamento del Pjoc (provincial joint operation centrer). Ciardelli era nato a Pisa l’11 settembre del 1972. Coniugato con l’irpina Giovanna Vetta aveva un figlio di pochi mesi. Lascia i genitori Stefano e Antonella, e due sorelle Federica e Francesca.Il capitano Nicola Ciardelli, prestava servizio dal 1996 alla brigata Folgore di Livorno. Era per lui la seconda missione in Iraq: c’era già stato lo scorso anno
Franco Lattanzio, maresciallo capo dei carabinieri, aveva 38 anni, era originario di Pacentro (Aquila). Era giunto in Iraq il 3 dicembre del 2005. Prima prestava servizio a Chieti. Celibe e senza genitori, il carabiniere lascia un fratello e una sorella residenti al paesino natale e un’altra sorella emigrata in Australia.
Carlo De Trizio, maresciallo capo dei carabinieri, era effettivo al Comando Provinciale di Roma – Nucleo Radiomobile. Aveva 27 anni, era nato a Bisceglie, in provincia di Bari. Si trovava in Iraq da soli 13 giorni, essendo giunto a Nassiriya il 14 aprile scorso.
Il militare romeno morto insieme a tre italiani nell’attacco subito a Nassiriya era il caporale Hancu Bogdan e aveva 28 anni, secondo quanto fa sapere il ministero della Difesa rumeno. Bogdan faceva parte della Polizia militare rumena formata da 100 uomini e ospitata a Camp Mittica.
L’intervento del sindaco Galasso
Alle porte dell’abitazione di Giovanna Netta un via vai di cittadini ed istituzioni, vicini a chi è stato drammaticamente colpito dall’immane tragedia. Tra i presenti il sindaco di Avellino Pino Galasso: “Profondo sgomento e dolore che colpisce il cuore dell’Italia e della nostra comunità. Un dolore inspiegabile per un dramma che ha colpito i giovani militari impegnati in una missione di pace. Tutta la nostra comunità esprime profonda condanna all’accaduto e tanta solidarietà alle famiglie delle vittime. Sono vicino alla signora Giovanna che dopo tanti mesi si vede consegnare il marito in una bara. A lei giunga l’abbraccio della città di Avellino”.
Le parole del capogruppo regionale di An Franco D’Ercole
“Anche Avellino paga il suo tributo di sangue alla difesa della pace in Iraq”. E’ il primo commento del capogruppo regionale di Alleanza Nazionale, Franco D’Ercole alla notizia dell’attentato al convoglio della Msu. “Esprimo – ha continuato D’Ercole – il massimo cordoglio ai familiari delle vittime. E sono vicino ai genitori, alla moglie ed al figlioletto di pochi mesi del cap. Ciardielli, a cui dico di essere orgogliosi del loro eroe. E’ caduto non per offendere, ma per difendere la pace, in un’area difficile qual è il Medio oriente che continua ad essere tormentato dal terrorismo islamico internazionale che, come si sta ampiamente dimostrando, non sembra avere alcun interesse al raggiungimento della pace nel mondo”. “Per questo motivo – ha proseguito – nel mentre sottolineo il profondo senso di tristezza per questo attentato e rinnovo il mio cordoglio alle famiglie del cap. Ciardielli e delle altre tre vittime, non posso che ribadire l’esigenza che la missione italiana di pace prosegua, secondo i tempi e le modalità concordate. Di fronte al terrorismo non si può scappare. Pena la consegna del mondo nelle sue mani”. “Chiederò – ha concluso D’Ercole – al Consiglio Regionale in programma questa mattina, di osservare un minuto di raccoglimento, in onore dei caduti”.
La commozione di Alberta De Simone
Alberta De Simone: “Cordoglio dell’Irpinia che deve stringersi attorno a Giovanna che in questo momento ha bisogno di calore, di rendersi conto di quanto è accaduto”. Commossa la presidente della Provincia continua: “La tragedia colpisce in pieno l’Irpinia. Ora bisogna fermarsi e ritirarsi per garantire la sicurezza dei giovani”.
Il pensiero di Rosa D’Amelio
Rosa D’Amelio assessora alle Politiche Sociali: “Il mio pensiero va alla famiglia del capitano Nicola Ciardelli, morto nell’attentato contro un convoglio italiano a Nassiriya. Un abbraccio forte e sentito in particolare alla moglie Giovanna Netta, al bambino di pochi mesi e a tutti i congiunti. Inoltre, esprimo il mio massimo cordoglio anche ai familiari delle altre vittime che operavano con onore al servizio della Patria. La mia solidarietà va all’Esercito Italiano, all’Arma dei Carabinieri e alla comunità campana, in particolare irpina, ancora una volta colpiti da una guerra che al nostro Paese sta costando molto in termini di vite umane”.