Si riporta il comunicato del Comitato Agricoltori Avellinesi:
Siamo agricoltori, allevatori, pescatori, trasformatori artigianali, lavoratori e cittadini. Martedì 28 gennaio 2025, alle ore 16:00, ci incontreremo presso il piazzale antistante lo Stadio Partenio Lombardi. Da lì partirà un corteo che attraverserà il centro della città di Avellino, per concludersi con un presidio in Piazza Libertà.
Chiediamo ai cittadini di unirsi per difendere la sovranità alimentare e di sostenere le nostre richieste affinché le istituzioni affrontino con urgenza la crisi che sta colpendo le aziende agricole e il settore della pesca.
È ora di dichiarare lo Stato di Crisi Socio-Economica dell’agricoltura e della pesca e di adottare misure straordinarie per garantire la sopravvivenza di questi settori fondamentali.
Le nostre richieste sono chiare:
Moratoria e ristrutturazione della debitoria di sistema: Troppi agricoltori e pescatori sono oppressi da debiti insostenibili, aggravati da politiche che non rispondono alle reali necessità del settore.
Applicazione delle clausole di salvaguardia: È fondamentale bloccare le importazioni di prodotti a basso costo che danneggiano i nostri produttori locali, esposti a una concorrenza sleale e al dumping commerciale.
Potenziare le misure sul prezzo minimo al campo: È urgente garantire l’equità e la trasparenza nei rapporti commerciali, affinché gli agricoltori e i pescatori possano ottenere un prezzo giusto per i loro prodotti.
Inoltre, è necessario un intervento deciso per risolvere le crisi ambientali che minacciano la nostra agricoltura e pesca: siccità, alluvioni, invasione incontrollata di animali selvatici, zoonosi e fitopatologie. Questi fenomeni stanno compromettendo il futuro delle nostre imprese e dei nostri territori.
Oltre alle misure straordinarie, è il momento di avviare una vera stagione di riforme. Solo con una riforma strutturale possiamo restituire alle piccole e medie imprese, ai lavoratori e ai cittadini l’agricoltura e la pesca che il Paese merita, tutelando al contempo il diritto alla sovranità alimentare.
Non possiamo più permetterci di perdere ciò che siamo. Un Paese senza agricoltori, allevatori e pescatori non è un Paese libero. La nostra indipendenza alimentare è un pilastro per la nostra libertà e per il nostro futuro.
Unisciti alla mobilitazione del 28 gennaio per difendere il nostro futuro e chiedere alle istituzioni un impegno concreto per risolvere la crisi che stiamo vivendo.