Vertenza Ipercoop, giovedì dovrebbe esserci un’assemblea in via Pescatori tra i lavoratori e i sindacati per pianificare lo sciopero previsto per sabato 24 febbraio.
Intanto domani alle ore 11 al Palazzo di città presso l’Assessorato alle Attività Produttive, l’assessore Arturo Iannaccone incontrerà proprio i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl per discutere di una spinosa e delicata trattativa, che vede ancora in alto mare, il futuro dell’ipermercato irpino e dei 130 lavoratori coinvolti.
Il gruppo calabrese Az, guidato dall’imprenditore Floriano Noto, sarebbe pronto a rilevare l’ipermercato avellinese. La trattativa sarebbe in corso e, a quanto sembra, dovrebbe chiudersi nel giro di poco settimane.
Alla base della decisione della proprietà attuale di vendere la struttura commerciale di via Pescatori ci sarebbe il progressivo calo degli affari. Questo il motivo per si sarebbe scelta la cessione del ramo d’azienda. Se l’operazione dovesse andare in porto la storica insegna delle cooperative sarà sostituita dal franchising Coop Master, già presente con 32 punti vendita in Calabria e operativo da poco anche in Campania con l’Ipercoop di Pontecagnano.
La vertenza Ipercoop affonda radici ben più profonde: negli anni precedenti, infatti, c’è stata una riduzione d’organico e soluzioni tampone come ammortizzatori sociali che hanno ostacolato il percorso dello stabile. Ora lo spettro degli esuberi torna a spaventare i lavoratori e l’intero indotto dalla vigilanza e gli addetti alla pulizia.
“Abbiamo una sola preoccupazione, la necessità di tutelare tutti i lavoratori dell’Ipercoop. Domani durante il summit a Palazzo di città preciseremo proprio questo ed ascolteremo Iannaccone. In questa fase così delicata è doveroso restare uniti e percorrere insieme lo stesso percorso”.
Queste le parole di Antonio Davidde, segretario provinciale dell’Ugl Terziario. “Nostro compito, come organizzazione sindacale, è vigilare sulle scelte aziendali ed opporci con forza alle stesse nel momento in cui vengono messi a rischio i diritti dei lavoratori. In questa fase è giusto confrontarsi ma, sopratutto, far emergere proposte concrete e risolutive per il bene dei lavoratori”.