Trasporto pubblico, i sindacati: “Tagli insostenibili per l’Irpinia”

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Le organizzazioni sindacali continuano a pressare la Provincia di Avellino per ottenere un incontro per discutere delle problematiche inerenti il trasporto pubblico in Irpinia.
“Filt Cgil e Fit Cisl sottolineano le scelte incomprensibili attuate nella riorganizzazione dei trasporti, a partire dalla “scellerata gara di appalto – affermano Pietro Nappi e Francesco Codella, segretari di organizzazione – per la dismissione dei cavi sull’Av-Rocchetta. A questo si aggiunge nessun incremento delle corse ferroviarie su Napoli, Salerno e Benevento. FIlt e FIT chiedono che vengano ripristinati i treni tra Avellino e Napoli, che venivano utilizzati dai pendolari del Serinese, Solofrano e del Montorese verso Napoli e il ripristino dei collegamenti tra Benevento a Avellino, trasporto competitivo rispetto alla gomma. Non è tollerabile che si forniscano a Trenitalia i bus sostitutivi dei servizi ferroviari, essendo queste corse perfettamente inutili, in quanto non raggiungono gli scali ferroviari. Un monte di 108 mila chilometri percorsi che rappresenta un vero spreco, risorse utilizzabili per ripristinare le corse su ferro”. “Sebbene l’assessore Vetrella continui a dichiarare che non ci saranno tagli sui trasporti – concludono – lo scenario “ZERO” presentato dall’Acam prevede una diminuzione di oltre 2 milioni di chilometri, un taglio del 18% rispetto al 2012, decisione che mette a rischio i posti di lavoro dell’Air, che potrebbe vedersi dimezzare le già esigue corse. E’ assurdo – continuano i due segretari – che solo in Irpinia, unica Provincia ad averne fatto richiesta, si attivano i servizi a chiamata che sono anti economici e non richiesti dall’utenza, senza considerare che non è ancora chiaro se le risorse destinate all’Irpinia conteggino l’Iva o meno, perché se fossero al lordo dell’Iva i tagli saranno ancora più pesanti”. A questi aspetti si aggiungono le preoccupazioni quelle legate all’Amu di Ariano Irpino, per la quale è necessario un incremento chilometrico del servizio, dopo che la gestione fallimentare è ricaduta esclusivamente sugli utenti e sul personale. “Che fine ha fatto – chiedono FILT e FIT – la scelta di inserire l’area di Monteforte Irpino nel circuito dei bus urbani del capoluogo, con Km/Bus aggiuntivi finanziati dalla Regione Campania? Siamo da sempre favorevoli nell’individuazione del bacino unico regionale ottimale, suddiviso in lotti, designando la Regione quale ente di governo (Legge Finanziaria Regionale n° 5 del 6 maggio 2013), al fine di avere un coordinamento centralizzato a livello regionale delle attività di pianificazione e di programmazione dei servizi di trasporto pubblico locale”.

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