Traliccio di 30 metri per la telefonia in un’area rurale: no degli agricoltori

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Melito Irpino. C’è preoccupazione tra gli abitanti di contrada Difesa Grande, zona di cerniera tra Melito Irpino e Grottaminarda, per la possibile realizzazione di un traliccio di circa 30 metri per la telefonia. I referenti della grossa società che si occupa di infrastrutture per la rete radiomobile stanno contattando i proprietari dei terreni nella zona per verificare la disponibilità a concederli in affitto per realizzare la nuova torre. Diversi proprietari hanno già detto di no, ma il timore, soprattutto da parte degli imprenditori agricoli della zona oltre che dei residenti è che qualcuno, attratto dai cospicui compensi promessi, possa accettare.

La zona in questione è un’area rurale in cui aziende agricole e residenti cercano di preservare la bellezza paesaggistica delle tipiche colline ufitane, il panorama, l’aria buona, a garanzia di una produzione genuina e stanno portando avanti un discorso di valorizzazione dei prodotti locali. Una torre che campeggia nel panorama non sarebbe certo un buon biglietto da visita. C’è poi l’aspetto dell’influenza sulla salute dei campi elettromagnetici, in zona vi sono tante abitazioni.

Per la realizzazione di queste strutture è necessaria una licenza edilizia, sia il comune di Melito che quello di Grottaminarda si sono dotati nel recente passato, di una delibera che ne disciplina l’istallazione ma c’è da dire che il legislatore ha conferito a questo tipo di infrastrutture, la classifica di “Opere di Urbanizzazione Primaria” avente carattere di “Pubblica Utilità” (ai sensi dell’art.86 comma 3 e dell’art.90 comma I del Dlgs nr. 259/2003 e s.m.i.), per cui sarà una battaglia difficile evitare questa antenna.

C’è però un precedente che riguarda il centro di Melito, che fa ben sperare, un contenzioso che grazie ad una cavillo ha visto il comune risarcito di 40mila euro. L’ente si era rifiutato di rilasciare la licenza edilizia, la società di telefonia si era rivolta al Tar che le aveva dato ragione, nel costruire però la piattaforma per l’antenna non ha rispettato le distanze minime dalla strada, il comune ha quindi disposto l’abbattimento in danno e dell’antenna non se n’è fatto più niente.