Tra tanti Vizi e poche Virtù, ecco 7 avellinesi da evitare.

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Facebook Avellino
Facebook Avellino

Diciamo la verità, ci sono delle persone che veramente non si possono sopportare nemmeno su Facebook. Tra il serio ed il faceto ecco un elenco di Avellinesi da evitare.

Quanto incidono il contesto in cui si vive, l’educazione ricevuta, gli esempi, la cultura di riferimento nel generare abitudini che, in un certo qual modo, possono finire per individuare delle vere e proprie categorie di persone?

Osservando la realtà avellinese, abbiamo provato a catalogare alcuni “tipi” particolarmente radicati in città.

Quelli che, quando li incontri, sono in grado di urtare il tuo sistema nervoso, quelli che ti verrebbe voglia di gridargli contro le peggiori cose, quelli… che rabbia che mi fanno.

Una catalogazione semi-seria in cui ciascuno riconoscerà l’altro (ma assolutamente non se stesso).

Il telefonista al volante.

Tra gli automobilisti avellinesi, la categoria più odiosa è, senza dubbio, quella dei guidatori incollati ad un telefonino.

Sono indistintamente uomini e donne, prevalentemente di età compresa tra i 30 ed i 50 anni, immersi nelle proprie telefonate, e li riconosci perchè, pur avendo la corsia di marcia completamente libera, procedono a passo d’uomo, incuranti della fila alle loro spalle.

Clacson, improperi e lampeggianti ovviamente non sortiscono alcun effetto sul “riflessivo”. Multe ? Manco a parlarne.

Il frettoloso alla cassa.

Il momento della spesa al supermercato è un’altra occasione per incontrare e riconoscere numerose categorie di persone, con i propri vizi e le proprie virtù.

La più fastidiosa però la puoi incontrare solo alla cassa.

E’ quella che mentre tu sei in fila e stai sistemando i tuoi prodotti sul nastro, presa da una smania spasmodica, comincia a sistemare la sua spesa praticamente sopra la tua, senza soluzione di continuità (ed ovviamente senza separatore), facendo perdere a te la pazienza e alla cassiera il senso di dove finisca la tua spesa.

Il lettore professionista del giornale del bar.

Quella del lettore a scrocco al bar è quasi una missione, una professione, un vezzo che si può riscontrare da Atripalda a Zungoli.

C’è chi la mattina esce di casa con un unico obiettivo: la lettura del giornale al bar, spendendo il meno possibile, al massimo un caffè.

Per un’ora, a dir poco, il giornale del bar diventa il suo.

Surreale, invece, quando capita che sia tu a guardare i titoli del quotidiano lasciato sul tavolo mentre aspetti un cappuccino o un caffè.

Per te, che desideri solo ingannare 5 minuti del tuo tempo leggendo il giornale messo a disposizione dall’esercizio pubblico, è impossibile non sentire il fiato, o meglio, gli occhi sul collo del lettore professionista fino al punto che ti viene quasi spontaneo chiedergli: scusi, posso voltare pagina?

Il tuttologo multimediale.

L’avvento dei social network e soprattutto di Facebook ha dato vita ad una generale condivisione di informazioni personali, al punto che sembra quasi di conoscere vita, morte e miracoli di tutti.

Di tutti tranne che di uno.

Del più odioso frequentatore dei social, quello il cui profilo on line appare praticamente vuoto, dimostrando una scarsa frequenza del web, ma che, se lo incontri per strada, ti sa dire cosa hai mangiato ieri, a che ora hai risposto al messaggio della tua vicina di casa e tutte le battute che hai fatto negli ultimi 30 giorni.

La sua curiosità lo spinge a sbirciare i profili di tutti, di mettere insieme pezzi, creare relazioni, giungere a conclusioni.

E se poi, incrociandolo lungo il Corso, provi a domandargli se abbia notizie di quell’amico comune che non vedi da tempo….

Ti risponderà sicuro: “Mo’ ti spiego: va solo camminando per bar, locali e ristoranti ! e secondo me mette pure ‘e corne alla fidanzata”.

Il veggente del giorno dopo.

E’ una sorta di saggio della città. Innanzitutto, è un esperto in qualsiasi settore, dalla politica allo sport all’economia.

L’Assessore Tizio di dimette? Lui l’aveva detto che non avrebbe resistito.

L’allenatore Caio viene esonerato? Lui l’aveva detto che non avrebbe mangiato il panettone.

Il ristorante Sempronio chiude dopo due mesi di attività? Lui l’aveva detto che quel genere di attività non poteva funzionare in una città come Avellino.

Naturalmente le sue certezze si manifestano sempre a posteriori ma per rafforzare la sua credibilità, ti invita a chiedere conferma a Mevio, con cui si era confidato tempo prima.

Peccato, però, che di Mevio non ci sia mai traccia…

L’animalista critico (con gli altri).

I proprietari di cani li incontri, quasi sempre, ad orari fissi, quelli dettati dall’amico a quattro zampe.

Spesso si ritrovano in gruppo e basta aguzzare l’orecchio per ascoltare i discorsi che, quasi sempre, fanno riferimento alle pessime condizioni in cui sono tenute le strade, all’inciviltà di chi parcheggia in seconda fila, alla mancanza di senso civico di chi getta carte e cicche in terra.

Sembrano tutti perfetti cittadini modello.

Peccato che le loro passeggiate, puntualmente prive di paletta e sacchetto, si concludano, quasi sempre, con fumanti ricordini lasciati in bella mostra esattamente al centro del marciapiede (che magari è proprio quello che utilizzano i bambini per raggiungere la scuola).

Per la serie: occhio che non vede,.. suola che si macchia.

L’amico dell’amico

E’ una delle categorie più diffuse. Quella del millantatore di amicizie altolocate in grado di risolvere ogni questione.

Pur di mostrare la sua confidenza con assessori, consiglieri e presidenti vari ti impone i suoi “servigi” anche quando questi non sono affatto richiesti.

La tua sfortuna? Quella di avergli raccontato l’iter che stai seguendo per risolvere una certa questione.

L’amico dell’amico del potente ti guarda con sorriso sarcastico (quasi a ridicolizzarti per aver rispettato norme, tempi e ruoli) e si propone per risolvere i tuoi problemi con il più classico dei: “M’o bbeco io”!

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