Ticket farmaceutico: la giunta regionale ha approvato nell’ultima seduta utile del 30 dicembre scorso la delibera che istituisce la quota fissa sui farmaci: un ticket di 1,50 euro per ogni confezione di medicinali e un massimo di 3 euro a ricetta (limite massimo applicato a quanti porteranno in farmacia una ricetta con più prescrizioni di farmaci). Una decisione che ha sorpreso non poco, considerando il fermo diniego espresso in questi anni dal presidente Bassolino e dal suo esecutivo perché definita ingiusta. La delibera fa riferimento ai farmaci di marca, antibiotici o antinfiammatori ed esclude quelli cosiddetti “equivalenti” o “non generici”. In pratica chi acquisterà i farmaci con il principio attivo corrispondente non sarà tenuto al pagamento del ticket. L’assessore regionale alla Sanità, Angelo Montemarano, ha giustificato la delibera come “un provvedimento obbligatorio previsto dal patto nazionale per la salute”. Immediata la reazione dei sindacati. La Cgil ha chiesto a Cisl e Uil di unirsi alla sua battaglia “contro una misura sbagliata, impopolare e non concordata”.
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