Il protocollo d’intesa siglato la settimana scorsa da Figc, Coni, Ministro dell’Interno, Ministro dello Sport, Lega Seria A, Lega B, Lega Pro, Lnd, Aic, Aiac e Aia ha spedito nel cassetto la Tessera del Tifoso dopo sette anni. Andare allo stadio non sarà più un’impresa con pratiche snellite sia per l’acquisto degli abbonamenti che dei biglietti, in particolar modo quelli riservati agli ospiti.
I tagliandi delle gare non a rischio – dunque in assenza di prescrizioni dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive – potranno essere acquistati anche il giorno della gara, dai tifosi ospiti dei settori non appositamente dedicati. E’ questa una delle principali novità introdotte con l’abolizione della Tessera del Tifoso. Torneranno sugli spalti anche tamburi e striscioni.
“Insomma un’apertura totale verso le società e i tifosi” la definisce il dirigente irpino Bruno Iovino, esperto in materie giuridiche sportive, che ai tempi della Nocerina nelle vesti di direttore generale si adoperò nei confronti della tifoseria rossonera per risolvere i problemi legati alla sottoscrizione della Tessera appena introdotta.
Società che “come forma di autotutela potranno escludere quei tifosi che si macchiano di episodi di violenza, attraverso la sottoscrizione di un codice etico che responsabilizza il tifoso” ha spiegato Bruno Iovino. I violenti in possesso di un abbonamento potranno essere considerati sgraditi da parte dei club.
“Si tratta di un’opportunità da cogliere al volo, da non far cadere nel vuoto – ha sottolineato Bruno Iovino – sarà importante non cadere nei tranelli dei facinorosi perché in caso di incidenti o episodi di violenza, la decisione di abolire la Tessera del Tifoso sarebbe revocata. Va da sé – ha aggiunto – che vanno ammodernati gli stadi italiani per stare al passo con questo cambiamento”.
“La cancellazione della Tessera del Tifoso testimonia quanto sia importante ascoltare la voce di chi quei gradoni li frequenta da anni e ben conosce le problematiche che ogni tifoso si trova ad affrontare – recita lo stralcio di un documento firmato e diffuso da veri gruppi organizzati tra i quali la Curva Sud Avellino – ora tocca alle società uniformarsi creando le giuste condizioni affinché tutti possano ritornare in trasferta esprimendosi liberamente”.