Nell’ambito della prima edizione del “Primavera Transfemminista Fest” – festival transfemminista organizzato dall’ARCI in tutta la provincia di Avellino, uno spazio sarà dedicato al dibattito “Tecnologia e violenza digitale di genere”, al fine di approfondire il legame tra innovazione tecnologica e forme di violenza di genere negli spazi digitali.
Il “Primavera Transfemminista Fest” è nato come spazio politico, culturale e sociale aperto a tutti gli abitanti della città e della provincia irpina, per promuovere una riflessione collettiva a partire da prospettive transfemministe e intersezionali. Il festival si è articolato, negli scorsi mesi, in una molteplicità di momenti (eventi culturali, incontri pubblici, laboratori per bambini e bambine, spazi di socialità e di lotta), come primo tentativo sul territorio di costruire un percorso partecipato contro ogni forma di oppressione, discriminazione e violenza.
Tra gli appuntamenti previsti, mercoledì 28 maggio, alle ore 18:00, presso il Circolo Avionica di Avellino, si terrà un incontro dedicato alle trasformazione delle violenze di genere nell’era digitale, moderato dalla giornalista Elena Russo. L’obiettivo è interrogare criticamente le modalità con cui le disuguaglianze strutturali legate al genere si riproducono e amplificano attraverso piattaforme digitali, algoritmi, dispositivi di sorveglianza e ambienti virtuali. Fenomeni come il cyberstalking, il controllo digitale nelle relazioni, la diffusione non consensuale di immagini, le molestie e l’odio di genere veicolato attraverso i social network rappresentano forme concrete e pervasive di violenza, spesso invisibilizzate o sottovalutate.
Ospiti della discussione saranno Luca Recano, assegnista di ricerca presso il “Southern Centre for Digital Transformation” dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, attivista del laboratorio napoletano Zero81 e tra i fondatori della rete “Reclaim the Tech”, e Sara C. Santoriello, giornalista, assegnista di ricerca all’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e membro del collettivo “Game of Tech”, impegnato nella promozione di una cultura digitale transfemminista, decoloniale e inclusiva.