Marco Imbimbo – Il commissario liquidatore del Massimo cittadino torna in città per affrontare nuove pratiche legate ai conti in sospeso del teatro, tra debiti e crediti. Una visita, quella di Marco Chiauzzi, che ormai è diventata quasi fissa anche perché, come ammette lui stesso «siamo alle battute finali della liquidazioni».
Ancora non c’è una cifra definitiva sull’ammontare dei debiti, anche perché la fase attuale consiste nel valutare l’ammissibilità o meno di ogni singola istanza giunta al teatro. Richieste che, al momento, si aggirano su un totale di circa 900 mila euro, come istanze pervenute, ma non tutte ritenute idonee. «Sono circa venti le istanze che abbiamo dichiarato ammissibili, alcune anche di importi considerevoli – sottolinea Chiauzzi. La cifra definitiva ancora non c’è, ma visto quanto arrivato finora, sicuramente rientrerà tra le disponibilità di cassa del teatro».
Nessun rischio di brutte sorprese, dunque, sulla tenuta economica del Massimo cittadino. Una volta completata la ricognizione di tutti i debiti contratti in questi anni dal teatro, alcuni anche vecchi, la pratica arriverà in Consiglio Comunale per la sua approvazione. «Il giorno dopo il via libera da parte dell’Aula – spiega Chiauzzi – il Teatro potrà pagare tutti i debiti che saranno emersi dalla fase liquidatoria, chiaramente parliamo di quelli ritenuti ammissibili».
Non solo debiti, perché il lavoro di Chiauzzi riguarda anche il recupero dei crediti che vanta il teatro verso terzi. «Abbiamo ricevuto un pagamento dalla Regione, quindi in cassa c’è denaro sufficiente per pagare tutti i debiti, senza dimenticare che anche il Comune ha stanziato una somma da utilizzare eventualmente per il risanamento – ricorda il commissario liquidatore. Da questo punto di vista c’è copertura finanziaria per la liquidazione, non ci sarà nessuna difficoltà».
La fase di liquidazione potrebbe giungere a conclusione entro fine febbraio, per poi arrivare in Aula a marzo dopo aver fatto il giro delle commissioni consiliari preposte. «Io contavo di concluderla anche prima, ma ci sono dei tempi tecnici da rispettare legati alle nuove istanze che sono giunte. Alcune richiedono delle integrazioni e le conseguenti istruttorie – spiega Chiauzzi. Se non vengono rispettati i tempi tecnici previsti, si rischia di inficiare le delibere. Appena il tutto sarà concluso, la fase di estinzione arriverà in Consiglio comunale. Siamo, però, a buon punto».