Teatro, al Gesualdo arriva Moni per celebrare la giornata della memoria

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Saranno quattro gli  appuntamenti tra “Gesualdo” e “Cimarosa” che vedrà protagonista la cultura Yiddish contro ogni forma di razzismo.

Martedì 26 gennaio, arriva ad Avellino Moni Ovadia per celebrare la Giornata della Memoria in ricordo delle vittime della Shoah e delle migliaia di Sinti e Rom sterminati nei campi di concentramento nazisti.

Una due giorni rivolta non solo al pubblico adulto ma anche ai giovani studenti delle scuole della provincia di Avellino per non dimenticare l’orrore e la violenza vissuti dal popolo ebraico e dalle minoranze zingare durante il secondo conflitto mondiale.

“La rassegna di “Teatro civile” è una perla nella programmazione del “Gesualdo”, un cartellone di cinque spettacoli dedicati‎ al teatro di narrazione, all’analisi civile, storica e sociale della contemporaneità – spiega il presidente dell’Istituzione Teatro comunale Luca Cipriano – Con Moni Ovadia, storico amico del teatro Gesualdo, puntiamo a rinsaldare il dialogo specialmente con il mondo dei giovani e degli studenti».

La giornata inizierà alle ore 10:30 con un incontro pubblico nel foyer del Teatro “Carlo Gesualdo”, organizzato in collaborazione con l’assessorato alle Politiche sociali guidato da Marco Cillo, che vedrà protagonisti gli alunni della Scuola media “Perna – Alighieri” e quello del Liceo delle Scienze Umane “Publio Virgilio Marone”, che ogni anno porta i suoi studenti a visitare il campo di concentramento di Auschwitz Birkenau in Polonia.

Alle ore 16:30, Ovadia si sposterà al Conservatorio “Domenico Cimarosa” dove incontrerà docenti ed allievi per una lectio magistralis sulla Giornata della Memoria. L’incontro sarà coordinato dal vice direttore Carmelo Columbro e dai professori Tiziana Grande e Giacomo Vitale.

Alle ore 21:00, invece, le porte del “Gesualdo” si apriranno per ospitare lo spettacolo “Cabaret Yiddish”, organizzato in sinergia con il Teatro Pubblico Campano e inserito nel cartellone di “Teatro Civile”.
Lo spettacolo verrà replicato mercoledì 27 gennaio, alle ore 10:30, con una matinée dedicata agli alunni delle scuole medie e superiori di Avellino e provincia.

La lingua, la musica e la cultura Yiddish, quell’inafferrabile miscuglio di tedesco, ebraico, polacco, russo, ucraino e romeno, la condizione universale dell’Ebreo errante, il suo essere senza patria sempre e comunque, saranno al centro di “Cabaret Yiddish”, spettacolo da camera di e con Moni Ovadia che dividerà la scena con Maurizio Deho’ al violino, Paolo Rocca al clarinetto, Alberto Florian Mihai alla fisarmonica e Luca Garlaschelli al contrabbasso.

Lo spettacolo ha la forma classica del cabaret e alterna brani musicali e canti a storielle, aneddoti, citazioni mescolate insieme in una modalità gustosa e vivace. Lo spettacolo sarà interamente dedicato a quella parte di cultura ebraica di cui lo Yiddish è la lingua e il Klezmer la musica.
Uno spettacolo che “sa di steppe e di retrobotteghe, di strade e di sinagoghe”. Tutto quello che lo stesso Ovadia chiama “il suono dell’esilio, la musica della dispersione”. In una parola sola la diaspora.

I biglietti per assistere allo spettacolo “Cabaret Yiddish” sono ancora disponibili presso i botteghini di piazza Castello, aperti dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.

 

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