Sabato 24 Marzo, alle ore 17 presso Palazzo Ferri-Mazzeo nel centro storico di Taurasi, sarà presentato ufficialmente il distretto turistico ‘L’Irpinia del principe e dei tre re’.
All’evento prenderanno parte i sindaci dei borghi che hanno aderito al progetto (Bonito, Chiusano San Domenico, Lapio, Frigento, Gesualdo, Montemiletto, Salza Irpina, San Mango sul Calore, Taurasi, Mirabella Eclano, Sant’Angelo all’Esca, Sorbo Serpico, Paternopoli), oltre ad Antonio Buono e Augusto Guerriero, componenti del comitato del distretto.
Con Decreto Ministeriale n.23 dell’11/01/2018 il Mibact ha istituito il distretto turistico denominato “l’Irpinia del Principe e dei tre Re”, dopo che la regione Campania con Decreto Dirigenziale n. 56 del 28/12/2017 aveva proceduto a delimitarne il perimetro a seguito del parere favorevole espresso dalla Conferenza di Servizi nella seduta del 22 dicembre 2017, delimitazione che coincide con i territori dei comuni di Bonito, Sant’Angelo all’Esca, Paternopoli, Montemiletto, Taurasi, Frigento, San Mango sul Calore, Salza Irpina, Chiusano San Domenico, Sorbo Serpico, Gesualdo ai quali, in un’ottica di un auspicato ampliamento del perimetro distrettuale, si aggiungeranno Mirabella Eclano e Lapio.
I lavori di presentazione saranno introdotti da Lorenzo Mazzeo, presidente della fondazione Mare Nostrum, associazione Ofanto e Ofantiadi. A seguire i saluti del sindaco di Taurasi, Tommaso Cozzolino, e la relazione di Nicola Di Iorio, presidente del distretto turistico ‘L’Irpinia del principe e dei tre re’. Sono previsti gli interventi di Vanni Chieffo, presidente Gal Irpinia, del prof Massimo Di Santo del consorzio Databenc, e ancora Eugenio Gervaso, ceo di Maw srl, di Oreste Lastella, presidente della Camera di Commercio di Avellino. Le conclusioni saranno affidate a Domenico Gambacorta, Presidente della Provincia.
Il Decreto Dirigenziale porta a compimento l’iniziativa assunta dall’associazione “l’Irpinia del Principe e dei tre Re” che si è fatta promotrice della iniziativa. L’associazione è stata costituita il 06/12/2017 da Nicola Di Iorio, che ne è il presidente, da Antonio Buono, dall’avv. Augusto Guerriero, dal prof. Massimo De Santo in rappresentanza di Databenc, distretto di alta tecnologia per i beni culturali, dal dott. Eugenio Gervasio, in rappresentanza della società MAVV Srl, il Museo dell’Arte del Vino e della Vite.
Notevoli sono i vantaggi e le agevolazioni concesse alle imprese del settore turistico presenti all’interno del perimetro dell’intera area del distretto turistico denominato “l’Irpinia del Principe e dei tre Re” ai sensi del D. L.13 maggio 2011, n. 70, e successive modificazioni, non ultima l’art. 5 del decreto legge 30 dicembre 2015, n° 210. Infatti alle imprese operanti all’interno dei Distretti Turistici si applicano le disposizioni agevolative in materia amministrativa, finanziaria, per la ricerca e lo sviluppo di cui all’art. 1, comma 368 della Legge 23 dicembre 2005, n. 266. I distretti, inoltre, costituendo “zone a burocrazia zero”, di cui all’articolo 43 della Legge 30 luglio 2010, n.122 godono dei seguenti vantaggi:
1) ove coincidano con una delle zone franche urbane, di cui alla Delibera CIPE dell’8 maggio 2009, le risorse stanziate per le medesime zone franche sono affidate al Sindaco territorialmente competente, ai fini della concessione dei contributi diretti alle nuove iniziative produttive;
2) nella realizzazione ed attuazione dei piani di presidio e di sicurezza del territorio deve essere assicurata assoluta priorità alle iniziative da assumere negli ambiti territoriali ricompresi all’interno dei Distretti Turistici.
Nei Distretti Turistici sono, inoltre, attivati sportelli unici di coordinamento delle attività delle Agenzie fiscali e dell’INPS, presso i quali le imprese definiscono tutte le questioni di competenza dei medesimi enti e possono anche presentare richieste e istanze rivolte ad altre amministrazioni statali e ricevere i provvedimenti conclusivi dei relativi procedimenti.
Il distretto perseguirà ogni azione utile a favorire e promuovere processi di associazionismo e contratti di rete tra le imprese e gli enti pubblici e svolgerà ogni iniziativa per favorire marchi e denominazioni territoriali promuovendo soprattutto quanto segue:
- l’offerta di pacchetti per un turismo diffuso per il territorio campano con particolare attenzione all’enoturismo, al turismo religioso, al turismo culturale e storico, al turismo rurale e ambientale e alla gastronomia di qualità;
- la valorizzazione del territorio di riferimento candidandolo al rispetto di procedure sostenibili come, a titolo meramente esemplificativo, quelle di “Bandiera Arancione” del Touring club, dei Presidi del Gusto di Slow Food e giungere, infine a candidare il paesaggio vitivinicolo e quello storico/culturale dell’Irpinia dei tre Re a patrimonio da tutelare e manutenere in stile Unesco;
- l’individuazione di ogni canale finanziamento, pubblico e privato, che consenta uno sviluppo armonico del territorio, sia per gli enti locali che per le imprese ivi allocate, per aumentarne l’appeal turistico esaltando la presenza di grandi giacimenti culturali, storici ed archeologici frutto della presenza nono solo di antichi popoli ma anche di casate come quelle dei Gesualdo, dei Tocco, dei Caracciolo, dei Filangieri, etc o approfittando anche della presenza di una tratta ferroviaria, Avellino/Rocchetta S.Antonio, inserita dalla legge nazionale tra le tratte storiche,
- incontri, dibattiti, riflessioni pubbliche, studi, pubblicazioni, iniziative e progetti svolti direttamente o con l’intervento delle Università, Enti di ricerca, fondazioni o altri Enti privati, diretti alla crescita dello spirito civico, allo sviluppo della conoscenza e a formare figure professionali necessarie per lo sviluppo della filiera turistica e di quelle collegate
La qualificazione dell’offerta turistica nell’area individuata deve essere inevitabilmente e strettamente collegata ad un più ampio “progetto culturale”, volto a coniugare tradizione ed innovazione, salvaguardando il territorio e l’ambiente, ancorandolo stabilmente alla professionalizzazione e alla valorizzazione del capitale umano di chi vive e opera.