Tassa regionale sui farmaci, sindacati pronti alla protesta

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Ticket farmaceutico: avanza la protesta dei sindacati contro il provvedimento ‘che non va giù’. Dopo un incontro con l’assessore regionale alla Sanita’, Angelo Montemarano, Cgil, Cisl e Uil proclamano in maniera congiunta lo stato di mobilitazione. Una protesta ancora in fase di organizzazione, che dovrebbe prendere corpo a fine gennaio. Contro: un metodo ‘non condiviso’ e motivazioni ‘non sufficienti’.
Mentre è stata concessa la moratoria dei primi due giorni del 2007 per farmacisti e medici, continuano anche i confronti presso la sede dell’assessorato alla Sanità per definire le linee da seguire ai fini di un adeguamento ad esempio dei software (ai prezzi) e di un più generale allineamento delle interpretazioni alla nuova misura. Delibera che la giunta regionale ha approvato nell’ultima seduta utile del 30 dicembre, istituendo la quota fissa sui farmaci (un ticket di 1,50 euro per ogni confezione di medicinali e un massimo di 3 euro a ricetta). “Un provvedimento obbligatorio previsto dal patto nazionale per la salute”, come lo ha precedentemente definito l’assessore regionale al ramo, Angelo Montemarano, che fa riferimento ai farmaci di marca, antibiotici o antinfiammatori ed esclude quelli cosiddetti “equivalenti” o “non generici”. Cosicché, chi acquisterà medicinali con il principio attivo corrispondente non sarà tenuto al pagamento del ticket. Un provvedimento che ha scatenato una immediata reazione da parte dei sindacati, con la Cgil che ha chiesto a Cisl e Uil di unirsi alla sua battaglia “contro una misura sbagliata, impopolare e non concordata”.
Accuse a pioggia anche dal fronte politico dell’opposizione: in prima linea An con il coordinatore regionale Mario Landolfi e il capogruppo regionale Franco D’Ercole, ancora il capogruppo Udc Pasquale Matarazzo, Cosimo Sibilia per Forza Italia e anche Felice Iossa dello Sdi che chiede maggiori controlli.
Da non dimenticare infine il ticket per il pronto soccorso negli ospedali introdotto dalla finanziaria: 25 euro il costo della vista per i casi meno gravi, i cosiddetti codici bianchi. Secondo i calcoli del ministero, il nuovo pagamento porterà alle casse delle Regioni 13 milioni di euro. Anche per le visite specialistiche e gli esami è previsto un aumento di 10 euro.

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