La Corte di appello di Salerno, ha reso esecutiva in Italia una sentenza del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Salernitano-Lucano con cui era stata dichiarata la nullità del matrimonio celebrato nel 1998 tra un commerciante di Ravello e una giovane di Amalfi. All’origine del divorzio, la condizione, posta dal giovane prima del matrimonio, che la madre della sposa non avrebbe dovuto interferire nella vita coniugale. La suocera, però, evidentemente non ha rispettato i patti, tanto da spingere il giovane a rivolgersi ad un legale, l’avvocato Fabrizio Torre, per chiedere la nullità del matrimonio al Tribunale ecclesiastico, puntualmente resa esecutiva dal Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica che ha ritenuto il non rispetto della condizione, ovvero l’invadenza della suocera, motivo di nullità. E ora, su richiesta della sposa, giunge la sentenza della Corte di Appello di Salerno, presieduta da Angelo Rossi, che, “dichiara esecutiva in Italia la sentenza del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano, con cui è stata dichiarata la nullità del matrimonio concordatario”, come si legge nella sentenza redatta dal giudice Maria Balletti. “Il matrimonio è durato appena 4 mesi, ma è stato un inferno – spiega P.A., di 36 anni – Pensavo che le storielle sulle suocere cattive fossero una invenzione, ma mi sono dovuto ricredere. Spiegare quello che ho passato è inutile, bisogna passarci. Ora la mia vita è cambiata. Dopo la separazione ho perfino sperato di incontrare una donna orfana di madre, pur di non ripetere quell’esperienza. Grazie a Dio, ho incontrato la donna giusta e una suocera buona e comprensiva. L’unica ferita ancora aperta riguarda mia figlia, nata da quella unione. Non la vedo da molto tempo, e per questo motivo c’é un giudizio in corso”. “Mia madre una suocera invadente? No, solo una madre preoccupata delle condizioni psichiche e fisiche della figlia – ribatte G.M.C., di 31 anni -. Il mio ex marito non si è mai occupato né di me né di mia figlia. I mesi del matrimonio sono stati terribili a causa del comportamento inaccettabile dell’uomo che avrebbe dovuto amarmi e rispettarmi. Mia madre, come del resto mio padre, non hanno fatto nulla di diverso di quanto avrebbero fatto una madre e un padre responsabili”.
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