AVELLINO- Inchiesta Summer Fest, la Procura Generale ritiene “inammissibile” il ricorso presentato dalla Procura di Avellino contro la decisione del Riesame per le misure reali che aveva annullato il sequestro bis del telefonino del dirigente comunale Gianluigi Marotta. E’ quanto emerge nelle conclusioni/requisitoria del sostituto procuratore generale della Cassazione depositata alle parti, i giudici della V Sezione Penale della Cassazione e la difesa del dirigente comunale, il penalista Giuseppe Saccone.
LA PROCURA GENERALE: RICORSO INAMMISSIBILE
Il ricorso della Procura di Avellino che si concentrava prevalentemente sulla sussistenza non rilevata dal Riesame del falso in atto pubblico nella determina dirigenziale, nell’aver dato atto della sussistenza dei presupposti di cui all’art. 50, comma 1, lett. b) del digs. 367 del 2024, evidenziando l’errore nell’indicazione della lettera a) dell’ articolo e dell’inesistenza della pregressa esperienza nel settore della società in favore della quale si era proceduto all’affidamento diretto. Per la Procura Generale, un dato ritenuto “irrilevante”. In buona sostanza non scalfirebbe la ratio del provvedimento del Riesame. Visto che la sostanza della questione sta nel fatto che Marotta non avrebbe dato atto dell’esistenza di tali esperienze , ma solo delle verifica ai sensi dell’art. 94 e 95 del d.I.vo 36 del 1993, vale a dire delle clausole di esclusione per l’affidamento. La mancanza di un’attestazione del possesso dei requisiti da parte della societa’ farebbe venire meno la valutazione essenziale per contestare il reato di falso.
LA DECISIONE DEL RIESAME
La decisione dei giudici del Tribunale del Riesame per le misure reali di Avellino (collegio Galeota) come e’ noto era stata impugnata davanti ai magistrati della Corte di Cassazione. Ad impugnare l’ordinanza che ha annullato il sequestro bis del telefonino del dirigente comunale Gianluigi Marotta per mancanza del fumus commissi delicti (la gravità indiziaria) sull’ipotesi di falso i magistrati che coordinano l’inchiesta del Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino sull’affidamento del concertone del 16 agosto 2023 ad una società avellinese, che aveva da poco ottenuto l’esclusiva per Achille Lauro, Tananai e Gaia, i tre artisti esibiti nell’occasione in Piazza Libertà. Nella loro ordinanza di annullamento i giudici del Riesame, come aveva sostenuto anche la difesa di Marotta, il penalista Giuseppe Saccone, nell’impugnare il decreto di sequestro, non si ravvisava la gravità indiziaria del contestato falso nella determina 2528, finita nel mirino dell’inchiesta . Stesso discorso per le (presunte) violazioni dell’art. 50 D.Igs 36/23 contestate a Marotta per aver
attestato falsamente nella delibera la sussistenza delle condizioni necessarie per l’affidamento alla East Side delle ulteriori attività necessarie per lagestione dell’evento,quali servizi di security’, ospitalità, luci, video,in quanto la predetta società era priva della documentazione che ne comprovasse l’esperienza pregressa in tali settori, requisito richiesto dall’art. 50 c. 1 lett. a) d.lgs. cit..Nella delibera “incriminata” il Marotta non ha pero’ attestato affatto che la East Side abbia documentato l’`esperienza pregressa relativamente alle attività di cui sopra, limitandosi a dare atto di aver di aver effettuato le sole verifiche ex artt. 94 e 95 dlgs. 36/23 . Anche qui, come nella precedente contestazione, sarebbe stato al massimo ravvisabile l’abrogato abuso in atti d’ufficio e per i magistrati non c’e’ alcuna falsità ideologica. Una decisione, quella dei giudici del Riesame, che di fatto colpisce il quadro indiziario nei confronti dei quattro indagati del procedimento cosidetto Summer Festival, insieme a Marotta ci sono anche i riferimenti delle East Side e l’ex assessore comunale Stefano Luongo, indagati in concorso per la presunta ipotesi di falso.
LA DIFESA: RICORSO INAMMISSIBILE E COMUNQUE MANIFESTAMENTE INFONDATO
La difesa del dirigente comunale, il penalista Giuseppe Saccone, aveva gia’ sostenuto che il ricorso era inammissibile. Un mese fa, quando era stata resa nota la proposizione dell’impugnazione, il penalista aveva gia ritenuto come: si chiede alla Corte di rivalutare il fatto, operazione questa preclusa allorché si ricorra al giudice di legittimità. Ora bisogna attendere quale sara’ la valutazione dei giudici della V Sezione della Suprema Corte sulla vicenda.