Sant’Angelo dei Lombardi – Si terrà il prossimo 24 aprile, con inizio alle ore 9,30 nella stupenda cornice del Convento del Goleto a Sant’Angelo dei Lombardi, il convegno dibattito dal tema ‘Stalking e tutela delle fasce deboli’.
Modererà i lavori il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sant’Angelo Antonio Guerriero; interverranno l’Arcivescovo di Sant’Angelo Mons. Francesco Alfano, Paolo Majorana, il presidente del Tribunale di Sant’Angelo Vincenzo Beatrice, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Sant’Angelo Bruno Salzarulo, il Questore di Avellino Antonio De Jesu, il comandante dell’Arma dei Carabinieri di Avellino Gianmarco Sottili, Immacolata Troianello del Consiglio Nazionale Forense, i magistrati Giuseppa D’Inverno e Cristina Rizzi e gli avvocati Rossella Verderosa, Giuseppina Di Crescenzo e Biancamaria D’Agostino.
Le conclusioni saranno affidate a Giuseppina Casella, magistrato del Tribunale di Napoli e componente della commissione Pari Opportunità, e al professor Sergio Moccia, docente in diritto penale presso la Federico II di Napoli.
Il Convegno intende affrontare le problematiche di tutte le fasce deboli comprensive dei minori, delle donne, degli anziani, dei soggetti diversamente abili. “In un’epoca in cui assistiamo alla crisi della parola, al venir meno delle forme di aggregazione ed al prevalere di un forte individualismo sono le fasce deboli a pagare il prezzo più caro – si legge nella nota di presentazione del convegno – L’ obiettivo è di cambiare l’approccio e porsi in una prospettiva non reocentrica, ma vittimocentrica, spostando il focus dell’attenzione proprio sulla vittima. I minori: quando si pensa alla tutela dei minori, si volge inevitabilmente la mente ai gravi problemi relativi allo sfruttamento, ai maltrattamenti, alla violenza fisica e psicologica, alla mutilazione pedissequa e costante di personalità in formazione, inermi, facilmente assoggettabili e condizionabili. Ciò che tuttavia talora sfugge è che tali dinamiche non sono attuali solo in alcune società lontane dai principi della democrazia, ma emergono con sempre maggiore frequenza anche nella nostra società, in contesti insospettabili, preposti essenzialmente alla formazione ed alla cura dei minori. In particolare l’ambiente ove si svolge primariamente la loro personalità è la famiglia, che rimanda inequivocabilmente all’immagine di un luogo sicuro, stabile, fondata sui capisaldi dell’affetto incondizionato, del sostegno costante, della complicità reciproca, della tutela dagli attacchi del mondo esterno. Essa rappresenta una fortezza inespugnabile. Tuttavia, qualora sussistano delle fratture interne, insanate ed insanabili, quelle stesse dinamiche possono imbrigliare, in modo inconsapevole, i componenti del nucleo familiare e la fortezza inespugnabile diviene una prigione. In taluni casi i rapporti sono talmente distruttivi da determinare la soccombenza psicologica dei soggetti più fragili, il più delle volte minorenni. I fenomeni della pedofilia, della pedo-pornografia, della tratta e sfruttamento dei minori sono solo alcuni dei fenomeni che dimostrano la vastità dei problemi da affrontare. Gli anziani: A parte pochi privilegiati, per reddito, cultura e salute, la maggior parte degli anziani vive una penosa condizione di invisibilità, di mancanza di potere, di emarginazione. Ma quello che ancora più fa riflettere è l’esclusione dell’anziano all’interno della famiglia stessa;ormai purtroppo è un dato di fatto: le generazioni non si parlano più, condividono fra loro sempre meno valori. IL preoccupante fenomeno dei suicidi che si verifica quotidianamente in Irpinia ed in tutto l’arco appenninico meridionale, delle patologie mentali, delle forme di disadattamento e di depressione sono la manifestazione dell’ampiezza di tale disagio e della necessità di individuare da parte della società adeguati rimedi. Le donne: il reato di Stalking, introdotto dalla L. n. 38 del 2009, nasce a tutela delle donne. E’ più opportuno, però, parlare di vittime e non solo di donne perché le statistiche ci dicono che le vittime di stalking sono per il 75 per cento donne e per il 25 per cento uomini. E non solo: contrariamente alla percezione comune, i dati forniti dall’Osservatorio Nazionale Stalking sottolineano che solo il 55 per cento si esplicita nelle relazioni interpersonali, che il 25 per cento riguarda relazioni condominiali, il 15 per cento delle vittime subisce le molestie persistenti sul posto di lavoro, a scuola o all’università e un 5 per cento addirittura in ambito famigliare. Inseguimento, molestia e persecuzione possono manifestarsi dunque sotto innumerevoli forme. È altresì importante comprendere che dietro a comportamenti di molestia simili possono celarsi motivazioni anche molto differenti tra loro”.
“Ma non solo Stalking nei confronti delle donne. Si pensi ai maltrattamenti e alle violenze che avvengono tra le mura domestiche, con epiloghi spesso tragici; ed ancora, alle varie forme di discriminazione che vengono attuate nei confronti delle stesse. Emerge l’importanza di riscoprire l’altro contro l’individualismo della nostra società: la solidarietà è un dovere primario di ogni cittadino così come, del resto, prevede la nostra Costituzione nell’art. 2”.