“Sponzarti”, l’Arte contemporanea allo “Sponz Fest” 2017

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Dal 21 al 27 agosto a Calitri e in Alta Irpinia torna lo Sponz Fest, il festival diretto da Vinicio Capossela, giunto alla sua quinta edizione e dedicato quest’anno al centenario della Rivoluzione Russa: da qui il titolo “All’Incontre’ Я – Rivoluzioni e mondi al Яovescio”.

Un festival a tutto tondo, che non è solo musica ma un’esperienza artistica e sociale completa, una pratica personale ma soprattutto condivisa. Lo Sponz Fest è nato in un piccolo paese dell’Alta Irpinia per darsi un’occasione di pratica di comunità, scrive infatti lo stesso Capossela. Lo sponzamento è la perdita della rigidità, l’ammorbidirsi nel bagno di sudore liberatorio della festa, del ricreo, del sacro tempo dell’inutile. Le società arcaiche e il mondo contadino conservavano ancora nei geni il bagliore dei grandi riti dissipatori dell’antichità, che rinnovavano la terra scuotendola. Questa ri-creazione non è solo fisica, ma anche ideale.

Una ri-creazione dunque che passa attraverso eventi, letture, concerti, lezioni della neonata Università dei Ripetenti ma ance performance e installazioni.

Anche quest’anno infatti non manca uno spazio all’arte contemporanea con SponzArti, la sezione ideata da Mariangela Capossela che ne ha curato le precedenti edizioni. Per lo Sponz 2017, la curatela è affidata a Tommaso Evangelista e, nel pieno spirito rivoluzionario del programma, il titolo sarà “Azioni per moto contrario”, a indicare la dimensione performativa e relazionale degli interventi artistici.

Tanti gli artisti confermati: Michele Mariano che realizzerà un campo di calcio di led in un bosco senza, naturalmente, danneggiare un solo albero; Michele Giangrande che, con l’aiuto dei bambini, realizzerà due grandi installazioni – ingranaggi con i cartoni da imballaggio; Andrea D’Amore che realizzerà un forno nelle grotte di San Zaccaria, invitando la popolazione a una raccolta di alimenti commestibili selvatici durante la passeggiata verso il luogo di incontro; il Collettivo FX che smonterà le pratiche della street art per poi riassemblare in modo collettivo e condiviso; Virginia Zanetti che ribalterà il punto di vista abituale e posizionerà l’essere umano a sorreggere il mondo e non più a esserne sorretto.

Alle azioni performative e installative si affianca anche la proiezione di due filmati: “The Prince of Venusia”, cortometraggio di Silvio Giordano su Gesualdo da Venosa, e “ La Sposa” di Joël Curtz in omaggio a Pippa Bacca, a cui seguirà un incontro con Mariangela Capossela, Tommaso Evangelista e Bahar Adan della galleria G-art di Istanbul.

SponzArti letteralmente significa “mettiti a bagno”. Un invito a immergersi nella festa, fino a sciogliere la rigidità salina e andare alla parte morbida del tessuto sociale e individuale: la parte delle emozioni e del vissuto.

Una sezione che vuole arrivare anche lì dove non arriva il rito collettivo, ponendosi però i suoi stessi obiettivi: curare la vita offesa, la terra oltraggiata, l’inconveniente, la percezione, il caos e ristabilire un legame con lo spazio, i suoi vuoti, i suoi racconti, i suoi miti.

L’azione artistica non è più dunque solamente installativa e performativa ma si fa pratica vitale, vuole creare una nuova comunità fondata sulla relazione, riconquistare i luoghi e suggerire diverse ipotesi di crescita. L’artista contemporaneo è nomade, esiliato, esule, in viaggio tra i segni delle storie che incontra e si radica a volte anche solo per un istante, per rammentare alla collettività la bellezza dell’attimo, dell’effimero, dell’opposto.

La ri-creazione dello Sponz di quest’anno è anche estetica, un’estetica del contrario e dell’azione rivoluzionaria, che in fondo è quella rappresentazione dialettica che si trova da sempre nell’arte e alla quale da sempre l’arte tenta di dare forma e colore.

Programma SPONZARTI

23-24 agosto Gears (Ingranaggi) Installazione-performance di Michele Giangrande. Stazione di Conza – Cairano – Andretta

Michele Giangrande realizzerà due grandi installazioni utilizzando semplicemente dei cartoni da imballaggio in maniera modulare, creando enormi ingranaggi che richiamano da un lato l’estetica sovietica della macchina e dall’altro l’inutilità dell’oggetto dada. L’inutilizzabilità dell’oggetto a fini meccanici permette di osservare “al contrario” la funzionalità di queste forme. “Ho un’ossessione: la ruota, il simbolo dell’inventiva umana e l’affine figura geometrica del cerchio. Il cerchio rappresenta la sintesi, la perfezione, la compiutezza, l’equilibrio, l’unione. Grazie ad un preciso calcolo geometrico, i miei ingranaggi si generano dalla semplice combinazione di decine di cartoni da imballaggio. L’ingranaggio viene utilizzato per il trasporto dell’energia ed appare, inoltre, sull’emblema della Repubblica italiana, come simbolo del lavoro su cui si basa”. M. G.

Dal 21 agosto Teatro Degli Alberi Uomo e Degli Uomini Cervo Installazione di Michele Mariano. Località Santa Lucia. Calitri (ogni sera dal tramonto alle 23.00 ca.)

Mariano disegnerà e concretizzerà con le lampadine delle luminarie un perfetto campo da calcio regolamentare, in un bosco, come se fosse calato dall’alto, senza spostare rami o abbattere alberi. È l’evento artistico che sovverte lo spazio naturale e crea uno luogo nuovo d’azione e di fruizione. L’installazione sarà visitabile e fruibile ogni giorno del festival dal tramonto alle 23.00 ca. in gruppi da dieci persone per volta.

Dal tramonto del 21 agosto in località Santa Lucia a Calitri si accenderà Il Teatro Degli Alberi Uomo e Degli Uomini Cervo. È il nuovo campo per giochi. Il teatro del tempo vero, quello della ri-creazione del mondo. Un nuovo campo per tornare ad essere giocatori e protagonisti del tempo perduto. Un teatro per recuperare il buon senso perduto nel rapporto col gioco. Un luogo dove far visita ai santi, satanassi e poveri diavoli, dove è possibile riprendersi il tempo dei racconti di gesta eroiche e miserabili, di gioie e di dolori. Senza spianare il terreno e senza tagliare gli alberi ho disegnato il campo da gioco, nel bosco di notte. Che il nuovo gioco abbia inizio! M. M.

Dal 21 agosto Sciopero alla rovescia Murales a cura del Collettivo Fx. Calitri

Negli anni cinquanta era diffusa in Italia una forma di protesta alla Rovescia. Operai e contadini per far valere i propri diritti anziché astenersi dal lavoro (come in un normale sciopero), lavoravano di più. Si trovano casi ovunque, dall’Emilia al Belice. Vicende che vengono raccontate in modo frammentato e spesso considerati episodi locali. In realtà è come se ci fosse un unico movimento che in quel periodo riteneva l’idea e l’azione produttiva un’unica cosa. Il murales dedicato agli scioperi alla rovescia verrà realizzato nel centro storico di Calitri.

“Nella mentalità metalmeccanica – da dove proveniamo – c’è la mania di smontare le cose. Così abbiamo fatto lo stesso con la street art: ne sono venuti fuori tre pezzi principali: l’ideazione, la realizzazione e l’azione. Questi tre pezzi lì gestiamo in modo collettivo: in molte situazioni ragioniamo sull’ideazione dell’intervento chiacchierando con chi vive nel posto, altre volte realizziamo il pezzo a più mani con altre persone, e infine l’azione può essere fatta o affidata a più persone. Ci fidiamo perché è più faticoso non fidarsi!” FX

Dal 23 agosto I pilastri della terra Installazione di Virginia Zanetti. Calitri

Installazione nei luoghi dello Sponz con gli scatti e i video di Virginia Zanetti dall’ampio progetto performativo I pilastri della terra.

“Se ribaltiamo il nostro punto di vista le persone stanno sorreggendo il mondo, diventando dei pilastri della terra. L’azione ribalta il punto di vista: l’individuo sorregge il mondo, insieme ad altri, sfumatura determinante tra l’assumere un ruolo attivo o passivo nella società. Il lavoro esplora i concetti di Rinascita, Risurrezione e Rivoluzione attraverso il cambiamento della visione, tramite un movimento di verticalità che supera la forza di gravità – sfidando la morte intesa anche in senso metaforico – e sovverte la postura naturale con un atto di volontà. V. Z.

 

23 agosto The Prince of Venusia. Proiezione del cortometraggio su Gesualdo da Venosa di Silvio Giordano. Borgo Castello Calitri

Il film The Prince of Venusia, per la regia di Silvio Giordano, ambientato nei contesti artistici di Potenza, Venosa e Acerenza, con attori e maestranze lucane, racconta gli ultimi giorni di vita del musicista Carlo Gesualdo, dalla notizia dell’incidente mortale accaduto al figlio Emanuele fino alla sua morte.

“Nel film, che ha la cifra stilistica della tragedia greca, le cinque coriste del madrigale a cinque voci, sperimentato per la prima volta da Gesualdo da Venosa, sono portatrici dei simboli che hanno segnato la sua vita: la croce, la morte, la corona, il pugnale, la rosa, e come inquietanti Parche raccontano all’eroe sconfitto la trama della sua vita ed il suo destino che si è compiuto”. S. G.

24 agosto ЯICAVATO Performance di Andrea d’Amore. Grotte Calitri

L’operazione messa in atto da Andrea d’Amore è una complessa riflessione sulla perdita di diversità̀ genetica naturale e sullo stato delle politiche agricole viste attraverso il filtro selettivo dell’arte. Il tentativo di resistenza contro la smaterializzazione della tradizione agricola territoriale diviene forma viva e filosofia d’azione, denuncia e momento di sintesi al contrario. L’installazione, nelle grotte del centro storico di Calitri, sarà ispirata dalla legenda locale delle Grotte di San Zaccaria e inviterà il pubblico a cercare un tesoro naturale passando sotto un’installazione di peperoncini, per esorcizzare la paura del maligno e riscoprire la socialità e sacralità del cibo.

“Ricavato attenta il vizio dell’avidità e dell’ostentazione scavando nella pancia del drago (che incarna quella parte di uomini dediti alla speculazione culturale) nel terreno dello Sponz per cercare un tesoro comune dove la partecipazione collettiva e la condivisione del cibo non cedono l’anima al diavolo ma vi si contrappongono col valore della sovranità della comunità”. A. d’A.

25 agosto Omaggio a Pippa Bacca. Proiezione del film La Sposa di Joël Curtz. Incontro con Mariangela Capossela, Tommaso Evangelista e Bahar Adan della galleria G-art di Istanbul. Ex-cinema Rossini Calitri

Pippa Bacca è stata un’artista italiana. Nipote di Piero Manzoni aveva intrapreso, fin dal 1997, la strada dell’arte performativa. Pippa è morta tragicamente durante la performance itinerante Spose in Viaggio, con cui si proponeva di attraversare, in autostop, 11 paesi teatro di conflitti armati, vestendo un abito da sposa, per promuovere la pace e la fiducia nel prossimo. Come omaggio verrà proiettato il film La Sposa di Joël Curtz e per la prima volta, durante l’incontro, sarà discussa la ricezione della sua performance e del suo lavoro nell’ambiente artistico turco, con i tanti omaggi che le sono stati tributati.

“Al matrimonio della sua amica Margherita la sposa ripeteva spesso agli ospiti di stare attenti a non calpestare lo strascico o altre parti dell’abito, perché si sarebbero sporcate. Pippa trovò curioso che si prestasse tanta attenzione ad un vestito che si usa un giorno solo e nacque in lei l’idea di pensare l’abito da sposa al contrario. Un vestito che dura per tutta un’esperienza e ne diventa il testimone, raccoglie su di sé i ricordi, “consumandosi” e sporcandosi. Un unico vestito da portare in un viaggio speciale, che attraversi in autostop paesi dove la guerra è una realtà o un ricordo molto fresco, durante il quale toglierlo solo per dormire o quando lo si lava”.